Cristoforo Colombo, in fin dei conti, poteva farsi gli affari suoi. O almeno è quello che molti tifosi azzurri hanno pensato alla fine del quarto periodo di Italia-Usa, appuntamento storico per la Nazionale di Gianmarco Pozzecco che non raggiungeva i Quarti di finale di un Mondiale dal 1998. Perdere fa parte del gioco, ma perdere così fa male e lascia dell’amaro in bocca. Gli americani hanno dominato sotto ogni punto di vista, dall’attacco alla difesa, passando per il gioco e per l’intensità messa in campo. Tant’è che al suono della campanella finale il punteggio recitava 63 a 100. Trentotto punti di svantaggio sono l’abisso in cui gli azzurri sono sprofondati – e sono rimasti – durante tutto il secondo tempo, con una piccola botta d’orgoglio negli ultimi 15 minuti.
Fa male uscire in questo modo dalla Fiba World Cup – che quest’anno si gioca tra le Filippine e la Thailandia – soprattutto perché è stata l’ultima avventura da giocatore di Luigi “Gigi” Datome, che aveva espresso già da tempo la volontà di smettere dopo quest’ultima esperienza. L’ex Detroit Pistons e Boston Celtics, che ha trascinato i suoi nel match storico contro la Serbia che ha ipotecato il passaggio ai Quarti degli Azzurri, non ha potuto nulla contro lo strapotere dei marziani a stelle e strisce.
Si salva la prestazione di Nicolò Melli dell’Olimpia Milano (con un ottimo curriculum anche in Nba), che nel primo tempo sembrava giocasse da solo contro i vari Tyrese Haliburton, Anthony Edwards e Jalen Brunson. L’Italia subisce un brutto schiaffo morale, e lo sfortunato Melli prende pure uno schiaffo vero e proprio da Brandon Ingram, sanzionato per gioco antisportivo.
Anche se è difficile in momenti come questi, oltre alla partita secca bisogna valutare il percorso. Bisogna considerare che i guerrieri messi in campo dal Poz si sono rivelati essere uno dei quintetti (più panchina) più forti che l’Italia abbia mai avuto negli ultimi anni e, soprattutto, una famiglia sportiva. Una di quelle magie che solo la pallacanestro può regalare.
Ma la sconfitta di oggi resta, ed è una brutta macchia sui documenti della Nazionale italiana. E pensare che c’è chi si riteneva fortunato di non aver pescato la Lettonia.
Aggiornato il 05 settembre 2023 alle ore 18:22