Quando il calcio è solidarietà umana

La “Nazionale Old Italia” da anni organizza, con giocatori rigorosamente dagli over 45 agli over 70, incontri di calcio a scopo di beneficenza o solidarietà. E anche “Memorial” in onore di atleti scomparsi, di loro familiari o di personaggi di rilievo legati al mondo del pallone. Una formula unica nel nostro Paese, da non confondere con le iniziative di altre Selezioni rappresentative di specifiche categorie professionali, come ad esempio quella degli Attori; e di cui – per quanto se ne sappia – esistono solo parziali “imitazioni” all’estero. L’appuntamento, a Roma, con Andrea Mancinetti, presidente-allenatore dell’Old Italia, già giocatore professionista nel Rieti, è un’occasione per parlare adeguatamente delle varie iniziative recenti della Nazionale e dei suoi futuri programmi.

Mister Mancinetti, partiamo dall’incontro internazionale che l’Old Italia ha vinto, pochi mesi fa, a Cuba. Può parlarcene?

A Cuba, nel febbraio scorso, abbiamo vinto un importante incontro latino-americano, il VI Mondiale “Memorial” di Paolo Mancinetti (mio fratello, scomparso anni fa) e di Diego Armando Maradona, dove partecipavano varie squadre cubane e altre due compagini, rispettivamente di Messico e San Domingo, battendo per 1-0 – al Campo Marrero – la Nazionale cubana veterana. A Cuba, dove le condizioni economiche, e sanitarie, di gran parte della gente sono veramente critiche (pensiamo che, spesso, tanti genitori, per curare malattie della pelle dei figli, non hanno altro mezzo che lavare le loro piaghe con l’acqua di mare), abbiamo portato kit completi per il gioco (50 paia di scarpe, zaini, e magliette; e altri ne porteremo a febbraio prossimo) ai bambini di due scuole-calcio locali. Queste accolgono 100 orfani, cui il Governo cubano riesce ad assicurare il vitto, ma non le attrezzature sportive. Siamo stati ricevuti ufficialmente dalla nostra Ambasciata a L’Avana. Nella prossima trasferta porteremo anche scatoloni di medicine per i bambini e gli anziani dell’isola, donati dal medico Mimmo Natale, già calciatore del Foggia.

Una linea di solidarietà senz’altro significativa. Ma dopo Cuba, anche in Italia avete organizzato vari incontri di solidarietà…

Sì, il 9 luglio esattamente abbiamo vinto il XXXIII Torneo “Ascoli Città della Quintana”, battendo in finale, per 3 a 0, la Procalcio ascolana. Però, con l’occasione voglio precisare che è l’ultima volta che vado là, poiché gli organizzatori non fanno le cose seriamente. Invece, tornerò volentieri nella vicina San Benedetto del Tronto, dove chi organizza questi incontri over 45 è Giovanni Seghetti (sportivo in precedenza dirigente della Polizia di Stato), insieme al padre del giocatore del Bologna, Riccardo Orsolini, con la collaborazione del celebre arbitro internazionale Fabio Baldas. A San Benedetto, abbiamo giocato l’altro Torneo degli over 50, vincendo 2 a 1 con il Napoli.

E qual è il vostro prossimo appuntamento?

Sabato 22 luglio a Rieti (città dalla cui squadra di calcio ad 11 siamo in diversi a provenire, come io, Bruno Del Pelo, e il nostro presidente onorario, Renato Ciaramelletti), disputeremo gli incontri dei due Memorial, per Adriano Ciaramelletti, fratello del nostro Renato, e per Marcello Alberici, negli anni Settanta grande allenatore del Rieti, del Tuscania e della Viterbese. Si affronteranno tra loro 4 squadre. Oltre a noi, ci saranno la prestigiosa Nazionale Bayern Pezzana (di cui è allenatore Emiliano Villarini), la Nazionale “Nica”, composta da ex-poliziotti e Rieti Old. Ci saranno, poi, i premi che conferiremo anzitutto in memoria di vari sportivi: miglior giocatore, miglior portiere, miglior capocannoniere, miglior fair play, miglior difensore (in memoria del ricordato Adriano Ciaramelletti), miglior allenatore, in memoria di Marcello Alberici. Premieremo anche diversi ex giocatori del Rieti, come Nunzio Rucci (fu il grande capitano della squadra, prima di diventarne presidente, ndr) e altre figure importanti, come Giacomo Carbone, già allenatore del “Pezzana”; e ci sarà anche un premio per Luciano Festuccia, nostro giocatore più anziano, tuttora in campo (78 anni!), Sarà presente il nostro vicepresidente Bruno Feoli, storico capitano della Old Italia; mentre abbiamo invitato anche il mitico Bruno Giordano (oggi opinionista e commentatore sportivo per Rai e Mediaset). Interverranno giornalisti di rilievo, come Flavio Fosso. Proprio in memoria di un grande giornalista sportivo, Maurizio Barendson, consegneremo il premio più importante della serata.

E dopo Rieti?

Abbiamo altre importanti scadenze: come il 12 agosto, a San Benedetto del Tronto, il Memorial Ileana Di Carlo, giovane studentessa teramana scomparsa nel 2009 per una grave malattia, e la finale Campioni d’Italia a Cattolica, verso fine settembre (un normale Torneo agonistico, come altri che pure organizziamo). Il 30 settembre avremo l’importante incontro di beneficenza e solidarietà di Cesena, sempre in Emilia-Romagna, a sostegno delle famiglie degli alluvionati. E due altri tornei over 50: a fine novembre a Cascia, in Umbria, e l’8-9 dicembre a Salerno. Quest’ultimo lo sta organizzando Giuseppe Carotenuto, responsabile calcio del Comitato provinciale salernitano dell’Acsi, Associazione centri sportivi italiani (cui siamo iscritti): il ricavato dell’iscrizione delle varie squadre sarà interamente devoluto ai bambini cubani di cui parlavo prima. E, a metà dicembre, incontreremo nuovamente, allo stadio di Rieti, la Nazionale Attori (che battemmo, per 1 a 0, a dicembre scorso, a Palombara Sabina), squadra diretta dagli ottimi Giancarlo Oddi, allenatore e Livio Lozzi, direttore generale. Amici che ringrazio fortemente, perché è grazie a loro che siamo potuti andare a Cuba. E tra poco, a settembre, incontreremo per la seconda volta, in udienza generale, il Santo Padre Francesco.

Desidera ricordare, o ringraziare, qualcuno?

Un ricordo molto caro è quello di Firenze del 20 marzo 2022, il Memorial per Giovanni Bertini (mitico calciatore di Fiorentina e Roma, scomparso nel 2019, ndr), organizzato dal nostro “testimonial” di Firenze Giovanni Buti, dirigente della Uisp, con Moreno Roggi, e a cui partecipò, commossa, anche la figlia di Giovanni, la giornalista Benedetta Bertini. Mentre un forte ringraziamento va a Gianni Crocchianti, fautore della nostra recente trasferta anche in Bulgaria, e che ancora a 74 anni, a Cuba e a Sofia, è stato uno dei migliori. Sarà il responsabile della squadra di Rieti. Una grande nota di merito, poi, va a Luigi Russo, capitano e Antonio Iorio, vice, che mi aiutano molto in campo e fuori. E pure a Maurizio Iorio, mio dirigente, nonché a Giovanni Seghetti, direttore generale (nuova carica), e a Luigi Santoboni, anche lui ex del Rieti, mio stretto collaboratore. Infine, a Mario Roba, nuovo direttore sportivo e forte giocatore.

Presidente, che messaggio vi sentireste di lanciare, voi vecchie glorie del calcio tuttora sulla breccia, agli sportivi di oggi?

La nostra Nazionale – parlo senza vanterie – pone l’accento sempre sulla solidarietà reciproca, nello sport come nella vita: e devo dire che, specie in quest’ultimo anno, da noi sono arrivati diversi nuovi elementi di valore sportivo e, soprattutto, umano (che hanno compensato ampiamente l’uscita di scena, invece, di altri elementi davvero da non rimpiangere). Ma direi che quel che più conta, nello sport come in tutti gli altri campi, soprattutto in tempi di grave degrado sociale, quasi di impazzimento collettivo come quelli di oggi, è il rispetto delle regole. Di quelle regole che un gruppo umano si è liberamente dato. Insieme, chiaramente, al coraggio anche di saperle cambiare, se obiettivamente si ritiene – a un certo punto – che non siano giuste.

Aggiornato il 20 luglio 2023 alle ore 12:34