Alcaraz trionfa a Wimbledon e scrive la storia

Vent’anni, due mesi e 11 giorni. Questa l’età esatta di Carlos Alcaraz, che ha appena battuto in finale, a Wimbledon, Novak Djoković, vincendo per la prima volta il torneo londinese. Il giovane spagnolo ha scritto la storia della competizione, diventando il terzo atleta più giovane di sempre ad alzare la coppa del Championships, dietro a Boris Becker – che nel 1985 ha conquistato il torneo a soli 17 anni, sette mesi e due giorni – e a Björn Borg: la sua prima vittoria è quella del 1976, a ventanni e quindici giorni.

Il passato e il futuro del tennis si sono affrontati in un match che non ha risparmiato nessuno, tifosi inclusi. Nel campo dell’All England Club il classe 2003, alla sua seconda finale Grande Slam, è riuscito ad approfittare del calo psicologico del serbo (vittorioso nelle ultime quattro edizioni di Wimbledon), che era a caccia del suo ottavo trofeo sull’erba per eguagliare Roger Federer. Niente da fare per Nole. Per lui questa sconfitta “è dura da mandare giù”. Ma “questi sono i momenti per cui si lavora ogni giorno – ha dichiarato – ho giocato tante partite importanti ma oggi non ho vinto. Ho perso contro un grande giocatore e devo andare avanti”.

L’ultimo dei “Fab four” che hanno dominato l’ultimo ventennio del tennis aveva addosso tutti i riflettori, dopo il ritiro di Federer, lo stop di Rafael Nadal per via dei numerosi infortuni e gli alti e bassi di Andy Murray. Ma il giovane Alcaraz si è preso prepotentemente la scena, raggiungendo un traguardo destinato a una cerchia ristretta nel mondo dello sport, all’età di vent’anni e poco più. Il giovane spagnolo ha così confermato di essere il numero 1 della classifica Atp, traguardo per cui detiene già il record come atleta più giovane in prima posizione.

“È un sogno che si avvera, essere campione a Wimbledon è qualcosa che volevo davvero” ha confessato Alcaraz, visibilmente euforico, in conferenza stampa. “Non pensavo di realizzarlo così presto. Adesso è il momento di godermi ogni singolo momento e condividere tutti i miei sentimenti”.

Per lo spagnolo il momento di svolta dell’incontro è stato rappresentato dalla vittoria del secondo set, dopo il primo scivolato per 6-1 a vantaggio di Djokovic: “Se avessi perso quel set, probabilmente la partita sarebbe finita lì e non avrei avuto la possibilità di alzare il trofeo”.

E invece nervi saldi, intelligenza, fisico e colpi da fuoriclasse hanno scritto tutta un’altra storia. Secondo lo sconfitto Nole “per qualcuno della sua età mantenere i nervi in questo modo, e chiudere il match come ha fatto, è incredibile”. Incredibile, ma vero.

Aggiornato il 17 luglio 2023 alle ore 16:22