I primi cinquant’anni di Christian Vieri

Christian Vieri – un bomber, una garanzia – oggi compie 50 anni. In carriera vanta complessivamente 271 gol: 236 con i club, 35 con le rispettive maglie della Nazionale. In un’intervista al Corriere della Sera racconta: “Io posso solo dire grazie al calcio”. E ancora: “Sono stato uno che ha sempre dato tutto e con la maglia azzurra impazzivo, è stata la più importante per me. Ho appena parlato a dei ragazzi di 15-16 anni selezionati da uno sponsor: vi diranno mille cazzate, ho detto, ma siete soli, dovete soffrire tutti i giorni, dovete lavorare fino all’infinito, se no fra due tre anni scenderete di livello. Allenatevi sempre”.

Poi, nel dettaglio, come calciatore si definisce così: “Mi piaceva attaccare la profondità, non avevo paura di nessuno e aspettavo i cross degli esterni, ma la palla la volevo subito: Di Livio alla Juve fintava in continuazione e io finivo dentro la porta con la rete in testa…”.

Poi ci sono le donne. E la crescita come uomo “Da quando sto con Costanza: dopo tre mesi abbiamo deciso di fare una famiglia. È stato tutto molto veloce, senza pensare a niente: abbiamo detto proviamo e vediamo come va… Sei anni fantastici, Costanza mi ha cambiato la vita: mi ha dato due bambine che ogni volta che parlo di loro mi viene da piangere”.

Già, le figlie: “Non avrei mai immaginato questo amore folle: è pazzia. Se Costanza mi dice che c’è bisogno di qualcosa al mattino per una delle due bambine, volo in pigiama fuori dalla finestra: si chiama amore, ma è così per tutti immagino. Vivo per prendermi cura di loro e di mia moglie”.

Ma c’è anche la mamma, che è sempre la mamma. E non solo: “La donna più importante della mia vita: un altro carattere forte, discutiamo molto ed è vero che è lei che mi ha aiutato a tenere la barra dritta nel momento di massima fama”. Senza dimenticare il papà: “Lo chiamo sempre Bob. Se sono così è merito suo, che è stato un grande calciatore, genio e sregolatezza e mi ha sempre detto le cose come stavano, nel bene e nel male. Le uniche critiche che ascoltavo erano le sue e quelle degli allenatori”.

Con i soldi giura di avere un buon rapporto (“si fanno e si spendono”). Però, con una filosofia di vita ben chiara: “Rispetto le opinioni di tutti, ma vado avanti per la mia strada, come ho sempre fatto da quando avevo 14 anni: se mi guardo indietro sono stra-fiero. Cambiare a 50 anni sarebbe una follia”. E non cambiare mai, Bobo-gol.

Aggiornato il 13 luglio 2023 alle ore 17:08