Ritratti. C’è solo un Bradley Lowery

“There’s only one Bradley Lowery” – c’è solo un Bradley Lowery” – cantano i tifosi del Sunderland. Non un coro, ma il coro. Da qui all’eternità.

Bradley Lowery è un piccolo tifoso dei Black Cats. Muore il 7 luglio 2017, all’età di sei anni. Era affetto da un neuroblastoma. La sua storia esce subito fuori dai confini nazionali. Dirà la madre sui social: “Il mio piccolo se n’è andato oggi alle 13,35, tra le braccia di mamma e papà, circondato dall’affetto dei suoi cari. Era il nostro piccolo supereroe e ha combattuto fino alla fine, ma adesso gli angeli hanno bisogno di lui”.

Bradley stringerà un’amicizia fortissima con l’attaccante Jermaine Defoe, che – dopo averlo visitato in ospedale – racconterà: “Mi ha messo addosso le coperte, voleva solo essere coccolato. Non voleva che andassi via, l’ho abbracciato e si è addormentato. Sua madre, scherzando, mi ha detto che sarei dovuto rimanere tutta la notte e allora le ho risposto Qualcuno chiami David Moyes e gli dica che non posso giocare nel weekend. È stato speciale”. Entreranno in campo insieme, a Wembley, per il match tra l’Inghilterra e la Lituania.

Defoe lo andrà a trovare anche a casa. E sempre la mamma annuncerà: “Brad è debole e respira a fatica, ma continua a lottare e ha voluto organizzare una festa con i cugini e la sua fidanzata. Tutti sdraiati a letto, poi è arrivato anche il suo migliore amico”. Con cui si addormenterà insieme. Nuovamente.

Defoe si tatuerà Brads sull’avambraccio. Per ricordarlo. Per sempre. Perché, in fondo, c’è solo un Bradley Lowery.

Aggiornato il 08 luglio 2023 alle ore 10:41