La specialità della casa è essere normale. E Joel Pohjanpalo, 28 anni, ne sa qualcosa. L’attaccante finlandese del Venezia, nell’ultimo turno del campionato di Serie B, segna quattro reti al Modena (5-0 il risultato finale). Già questo basterebbe come aneddoto da raccontare a figli e nipoti. Ma la cosa non è terminata qui. Perché con l’ego di un boscaiolo che la sa lunga, con una mano si scola gelosamente un bicchiere di birra, con l’altra stringe il pallone del match mentre si dirige negli spogliatoi. Il pubblico è in estasi, noi comuni mortali pure.
Il bomber venuto dal Nord che ha ammesso, nonostante tutto, di preferire il vino – “amo il rosé e ad Helsinki ho aperto un negozio di vini, ne ho una collezione. In Italia mi piace molto il rosso” – da quando ha iniziato a ubriacare gli avversari non ha più smesso di andare a segno: 17 reti, attuale capocannoniere del torneo cadetto (insieme a Gianluca Lapadula del Cagliari). In Laguna lo portano in gloria. E noi, beoni, lo veneriamo.
Potevamo vederlo giocare a hockey su ghiaccio, ma al posto del disco (paleo) e della mazza ha preferito gambe, testa e un pallone. Quando non ha ancora 18 anni, è stato a un passo dal Liverpool, invece ha optato per il Bayern Leverkusen. Un po’ di gavetta nella B tedesca, gli infortuni, gli alti e bassi. Infine, la Turchia – dove con il Çaykur Rizespor Kulübü timbra 16 marcature in 33 apparizioni – e l’approdo a Venezia (“non c’ero mai stato e ne sono rimasto subito innamorato”). In Nazionale, agli ultimi Europei, non ha esultato dopo il gol alla Danimarca, perché quella è stata la partita del malore che ha colto Christian Eriksen. Chapeau.
“Avevo bisogno di una birra come base per ricominciare” direbbe Charles Bukowski. E chissà se la stessa cosa l’ha pensata Joel Pohjanpalo, con un nome un po’ così e quel cognome un po’ così. Noi ci beviamo sopra. Aspettando il prossimo gol. Cheers.
Aggiornato il 05 maggio 2023 alle ore 23:12