Stéphanie Frappart nasce a Herblay, nel dipartimento della Val-d’Oise nella Francia del nord il 14 dicembre 1983. Inizia a giocare all’età di nove anni nel cortile della scuola, poi arbitra incontri fra pulcini e giovani. È la prima donna che ha arbitrato una partita di calcio maschile. È la prima donna che ha un doppio primato nel mondo del calcio internazionale. Il suo lungo percorso nel mondo del calcio inizia all’età di 14 anni sui campi di calcio della Val d’Oise. Accumula una serie di primati. Arbitro di calcio dal 2011. È primo arbitro donna nella seconda divisione francese (2014). Ancora nel 2014 è la prima donna a dirigere una partita di calcio maschile della Ligue 2, quella tra Niort e Brest. Riceve nel 2019 il riconoscimento di migliore arbitro con il premio Globe Soccer Awards. Ancora nel 2019 è stata la prima donna ad arbitrare una partita di Ligue 1 (la serie A francese).
Nello stesso anno dirige la Supercoppa europea nel 2019. A fine 2020 arbitra una partita di Champions League maschile. In varie occasioni ribadisce con fermezza che non è il genere ma i risultati a fare la differenza. La sua ferma focalizzazione sui risultati le eviterà l’alibi genderista, con la correlata propaganda. Continua a ribadire seccamente e ripetutamente che non è una portavoce femminista. È opportuno e necessario agire oltre le barriere della contrapposizione uomo-donna. In varie interviste insiste metodicamente sulla capacità di prendere decisioni giuste e sulle conseguenze positive degli atti arbitrali corretti.
Il suo nome è compreso nella lista delle trentasei direttrici di gara fra le quali spiccano la ruandese Salima Mukansanga, prima donna a far parte del collegio arbitrale della Coppa delle nazioni africane 2021 e la giapponese Yoshimi Yamashita, prima donna a regolare una partita di Afc Cup della Confederazione asiatica.
Oltre all’apprezzamento di Pierluigi Collina, ex arbitro di fama internazionale e dal 2017 presidente della Commissione Arbitri della Fifa, il ruolo della Frappart ha un significato importante all’interno di un appuntamento calcistico mondiale che si svolge in un Paese dove è irrilevante la presenza femminile. La sua vita privata è totalmente sconosciuta. Nessuna traccia sui soliti social dove sono visibili foto legate alla sua attività professionale.
Aggiornato il 03 dicembre 2022 alle ore 11:34