Ferrieri Caputi, primo arbitro donna in Serie A

Domenica scorsa è stata inaugurata una nuova pagina del calcio italiano. Maria Sole Ferrieri Caputi, livornese classe 1990, è il primo arbitro donna a dirigere una partita di Serie A. Il giudice di gara ha condotto in maniera eccellente Sassuolo-Salernitana, finita cinque a zero per i padroni di casa. La nuovissima delle giacchette nere del campionato maggiore è laureata in Scienze politiche e in Sociologia. Attualmente lavora alla Fondazione Adapt (Associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali) e collabora come ricercatrice all’Università di Bergamo.

Ferrieri Caputi si è iscritta alla sezione Aia (Associazione italiana arbitri) di Livorno a 17 anni e dopo la lunga ma inevitabile trafila tra campionato provinciale e regionale, il 15 novembre 2015 debutta tra i dilettanti. Nel 2019 ha diretto una partita della volata Scudetto di quarta serie tra Bari e Az Picerno, stesso anno della promozione ad arbitro internazionale, che aprì a Maria Sole la direzione di Scozia-Cipro e Macedonia del Nord-Serbia, valide per la qualificazione all’Europeo femminile.

Successivamente in Lega Pro – a colpi di fischietto – ha continuato a dirigere le partite in maniera egregia, guadagnandosi la fiducia dei designatori e il rispetto dei calciatori. Il livello si è alzato sempre di più, ma Caputi non si è fatta trovare impreparata. E così, il 17 ottobre 2021, è giunto il debutto in Serie B, in un Cittadella-Spal che fa di lei il secondo arbitro femminile a dirigere una partita di seconda divisione, subito dopo l’esordio della collega Maria Marotta.

Il primo luglio 2022 il presidente dell’Aia, Alfredo Trentalange, ha ufficializzato ciò che molti prevedevano da tempo: con l’ingresso nel Comitato arbitri nazionale (Can) Maria Sole Ferrieri Caputi si è guadagnata il diritto di arbitrare le partite della Serie A maschile, a partire dalla stagione 2022/23.

“È un momento storico – ha sottolineato Trentalange – è stata promossa perché se lo merita. Sarà il designatore a decidere il suo percorso, niente privilegi”.

La giudice di gara aveva già commentato l’eventualità di questo traguardo epocale alla vigilia di Cagliari-Cittadella del 15 dicembre 2021, valida per la Coppa Italia. “Non chiamatemi arbitra, ma arbitro – disse in un’intervista al Corriere della Sera all’indomani del match – novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità”.

Dopo la prima direzione in massima serie, ospite alla Domenica sportiva su Rai 2, forse un po’ stanca della questioneappellativa” ha detto che “arbitro o arbitra, per me non fa differenza. Di questa giornata mi rimane l’emozione di un debutto che ciascun arbitro prova e di un sogno che io coltivo da 16 anni. Oggi si è realizzato ed è stato bellissimo”.

Aggiornato il 02 dicembre 2022 alle ore 19:59