Luci e ombre della stagione sotto il Duomo di Milano

La stagione 2022-23 di Serie A è ormai alle porte della quinta giornata, e nessuna squadra ci è arrivata a punteggio pieno. Una novità, questa, che conferma l’impronosticabilità (almeno per ora) di questo campionato. Le “big” hanno tutte riconfermato l’allenatore dell’anno scorso, ma sono intervenute pesantemente sul mercato, presentando delle rose decisamente diverse da quelle di fine maggio. Lecce, Cremonese e Monza – le neopromosse – propongono un calcio offensivo e sfacciato, affidandosi a giocatori di talento che fremono per mettersi in mostra in uno dei campionati più importanti del mondo.

Come se non bastasse, dal 20 novembre al 18 dicembre la Serie A viene interrotta, visto che ci saranno i Mondiali in Qatar. Un mese di competizione internazionale, una vetrina tanto importante quanto “rischiosa” (fattore infortuni) per tutte le stelle del calcio. I top club potrebbero uscirne tanto illesi quanto zoppicanti. A causa del Mondiale, poi, i 38 incontri sono disposti su sette mesi, non più nove. Ciò significa turni infrasettimanali e pochi allenamenti.

Domani, come secondo match dell’anticipo di Serie A, Milan e Inter si sfidano nel “derby della Madonnina”. I pronostici sulla partita non sono mai stati così difficili, anche secondo Demetrio Albertini, che con i Rossoneri ha vinto 5 scudetti. “Non si sacrificherà la competitività ma, se si fosse giocata più avanti, a dare spettacolo sarebbero state due squadre già avanti dal punto di vista fisico”, spiega il 51enne ex centrocampista, oggi presidente del settore tecnico della Figc, in un’intervista all’Agi. Per Albertini, lunica certezza sarà il calore e latmosfera di San Siro: “Sarà meravigliosa la cornice del pubblico, il tutto esaurito. Anche per i nuovi arrivati sarà una grande emozione, perché tutti sentiranno il calore dei tifosi presenti”.

Se è virtualmente impossibile prevedere il vincitore della partita di campanile, discorso a parte va fatto per lo scudetto. L’anno scorso il tricolore è andato ai Diavoli di mister Stefano Pioli, con l’Inter di Simone Inzaghi che, nonostante lo sprint finale, si è dovuto “mangiare la bombetta”. Oltre alle due milanesi, pienamente in corsa per il titolo, quest’anno la Juventus di Massimiliano Allegri vuole tassativamente tornare in vetta alla classifica, con un Paul Pogba e un Angel Di Maria in più (ma senza Matthijs De Ligt e Paulo Dybala). Le due romane, Lazio e Roma, hanno fatto un mercato mirato a rinforzarsi e a snellire – soprattutto per quanto riguarda i giallorossi – l’enorme quantità di esuberi. In queste prime giornate, gli uomini di José Mourinho e di Maurizio Sarri sembrano più vicini alle “prime tre” del previsto.

Una stagione di Serie A che ha tutte le carte in regola per essere ricordata nel futuro: quattro-cinque squadre che potrebbero ambire al titolo, neopromosse con diversi assi nella manica, un mondiale che interrompe il campionato per due mesi, super allenatori e una quantità enorme di giocatori fuoriclasse. Ma nel calcio come nell’ippica “basta mettere il musetto davanti, non di 100 metri. Foto, corto muso, chi perde di corto muso è secondo, chi vince di così è primo”. Parola di Massimiliano Allegri.

Aggiornato il 02 dicembre 2022 alle ore 21:37