Dopo la finale centrata per un pelo, all’ultimo salto, Gianmarco Tamberi ha dovuto arrendersi al dolore alla gamba. Non c’è medaglia per Gimbo, che ha chiuso al quarto posto la finale del salto in alto dei Campionati mondiali di Eugene. Tutto sommato, con una gamba e mezzo e il recente licenziamento del papà-allenatore, poteva andare peggio. Tamberi è stato protagonista di un’ottima prestazione, saltando a 2,33 metri. Mai si è elevato così in stagione. L’Azzurro è eliminato con tre errori a 2,35. Gianmarco, che aveva sofferto nelle qualificazioni, sulla pedana dell’Hayward Field della città dell’Oregon ha cercato quella medaglia iridata tanto sperata alla vigilia.

I 2,33 metri del campione olimpico in carica, ai suoi quarti Mondiali all’aperto (non ha mai conquistato una medaglia), gli sono valsi il quarto posto. Il saltatore marchigiano delle Fiamme Oro aveva iniziato la finale con le prime tre misure, 2,19, 2,24 e 2,27, superate al primo turno. A 2,30 il primo rischio di eliminazione, ma talento e tenacia hanno (metaforicamente) soffiato il vento sulle ali dell’atleta. Meglio la misura successiva di 2,33 superata al secondo tentativo. Poi i tre errori a 2,35. Simbolico l’abbraccio a fine gara con l’ucraino Andriy Protsenko medaglia di bronzo con 2,33 superati al primo salto.

“Tornare con la medaglia di legno brucia ma poteva andare molto peggio, date le condizioni in cui mi sono presentato qui: c’ho messo il cuore, come avevo promesso. È un Mondiale positivo per me”.

Sono state queste le parole di Gianmarco Tamberi, che ha aggiunto: “Mi sono trovato con le spalle al muro in due occasioni – a 2,30 e a 2,33 – ma riuscire nei momenti di difficoltà è la mia caratteristica migliore”. Ora per Gimbo sarà la volta degli Europei a Monaco, anche se “la testa l’avevo solo sul Mondiale”, ha aggiunto il saltatore marchigiano.

“Perdere così una medaglia brucia ma se proprio dovevo farlo, allora sono contento che ci sia riuscito Protsenko, loro hanno bisogno più di noi di una speranza” ha spiegato ancora Gianmarco Tamberi dopo il quarto posto nella finale mondiale di Eugene, riferendosi alla medaglia di bronzo conquistata dall’atleta ucraino con la sua stessa misura – 2,33 metri – ottenuta però con meno tentativi in serie.

Aggiornato il 02 dicembre 2022 alle ore 20:05