Estate 1992, una favola danese

Estate 1992. Gli 883 sono ovunque con Hanno ucciso l’uomo ragno, il Pippero degli Elio e le storie tese – forse – ci fa sentire delle persone migliori e Tasmin Archer alza gli occhi al cielo per una memorabile Sleeping Satellite. Musica per tutti i gusti, moda colorata, acconciature improponibili e alle spalle un muro ormai caduto. Marco Van Basten conquisterà il Pallone d’Oro e nella classifica del prestigioso premio, nelle prime venti posizioni, compariranno 7 giocatori della Danimarca.

Proprio nel 1992, in Svezia, va in scena il Campionato europeo di calcio. La Jugoslavia – o se preferite, il Brasile d’Europa – ha in rosa gente come Dejan Savicevic, Dragan Stojkovic, Predrag Mijatovic, Sinisa Mihajolovic, Vladimir Jugovic, Mario Stanic. Quella squadra, però, non prenderà mai parte alla competizione: colpa della guerra e di un conflitto tra etnie sfociato nel sangue. Gli uomini allenati dal santone Ivica Osim, giunti primi nel proprio girone, lasciano così il loro posto alla compagine danese.

I giocatori della nazionale scandinava sono con la testa altrove: la maggior parte di loro si trova in vacanza, lontano da campi e allenamenti sotto il sole cocente. Niente da fare: rientro veloce in patria e preparazione last minute per il torneo che nella prima fase li vede accoppiati a Francia, Inghilterra e cugini svedesi. E l’allenatore, Richard Møller-Nielsen, deve pure ingoiare il “no” alla convocazione di Michael Laudrup, fresco vincitore della Coppa dei Campioni con il Barcellona (1-0 alla Sampdoria, gol al 112esimo minuto di Ronald Koeman, una sassata su punizione che ancora echeggia nello stadio di Wembley). La Danimarca pareggia con la Perfida Albione, perde 1-0 contro la Svezia (rete di Tomas Brolin, il suo faccione ancora lo ricordano a Parma) e – tipo paradiso all’improvviso – supera la Francia di Jean-Pierre Papin & soci per 2-1.

In semifinale, i danesi affrontano l’Olanda vincitrice in carica (nel 1988 i tulipani superano in finale 2-0 l’Urss del colonnello Valeri Lobanovsky, con la rete di Ruud Gullit e la magnifica conclusione di Marco Van Basten). Ormai la macchina va a 100 all’ora: quella che doveva essere una Armata Brancaleone diventa una corazzata invincibile. Successo ai rigori contro gli orange e biglietto per la finale, roba da non credere.

L’ultimo scoglio è la Germania, teatro della sfida lo stadio di Göteborg. I ragazzi che qualche settimane prima erano in vacanza, dopo 90 minuti, il 26 giugno di quasi 29 anni fa alzano il trofeo al cielo. Tedeschi annientati con un 2-0 firmato da John Jensen e Kim Vilfort, quello con i baffi, che nel corso dell’Europeo fa avanti e indietro tra campo e ospedale, per assistere la figlia di otto anni malata di leucemia. La piccola, purtroppo, morirà poco dopo il successo del padre.

Estate ’92 è anche un film – visibile su Netflix – che racconta una fiaba contemporanea, una storia di sport. Un miracolo, per certi versi, che sarà eguagliato nel 2004 dalla Grecia agli Europei disputati in Portogallo. “Il ritorno in Danimarca con la coppa è stato una follia – ricorda il talentuoso Brian Laudrup – ho ancora la pelle d’oca, perché non puoi prepararti per una cosa del genere. Era un’impresa unica, e visto che non ci eravamo nemmeno qualificati era ancora più unica. In un torneo con così tante grandi squadre, devi essere pronto fin dall'inizio. Non c’era margine di errore: dovevi far bene da subito. Noi eravamo rilassati e sorridenti, e così siamo riusciti compiere una delle più grandi imprese nella storia del nostro sport. Era quasi troppo per essere vero, ma rimarrà con noi per il resto della nostra vita”.

“È stata una grande prestazione da parte di tutta la squadra, senza dubbio – prosegue Laudrup – giocavamo insieme da molti anni e molti arrivavano dal Brøndby. Alcuni giocavano già all’estero e avevano esperienza, ma tutti hanno avuto il loro ruolo. Richard Møller Nielsen ha fatto un grande lavoro: è riuscito ad accendere la scintilla in ognuno di noi. Ci ha fatto credere che potevamo davvero vincere”. E che anche “l’impossibile era possibile”.

Aggiornato il 04 dicembre 2022 alle ore 09:42