I conti non tornano a Casa Milan

Conti in rossonero verrebbe da dire. Numeri nudi e crudi che, almeno a giudicarli così, in maniera parziale e leggendo lo scarno ma deciso comunicato dell’Uefa, fanno addensare nubi fosche sul futuro economico finanziario del Milan. Quali gli scenari è difficile stabilirlo, ma un fatto è certo: ogni anno da almeno 4 stagioni a questa parte si susseguono notizie di questo tenore a proposito dei conti del team allenato da Gennaro Gattuso. Tutto

Questo il testo integrale del comunicato Uefa: “La Camera di Investigazione dell’Organo Uefa di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) ha comunicato la decisione di deferire il caso AC Milan alla Camera Arbitrale CFCB poiché il club non è riuscito a rispettare il pareggio di bilancio nel periodo di osservazione corrente riguardante le stagioni 2015/2016, 2016/2017 e 2017/2018. La Uefa non rilascerà altri commenti al riguardo fino a una decisione da parte della Camera Arbitrale CFCB. Il deferimento non riguarda la decisione presa dalla Camera Arbitrale CFCB a dicembre 2018, relativa al periodo di osservazione precedente (stagioni 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017)”.

Detta decisione è attualmente oggetto di appello al Tas. La società rossonera ha chiuso l’esercizio 2017-2018 (ultimo del triennio analizzato dall’Uefa) con una perdita netta a livello consolidato di 126 milioni di euro, in aumento di 53 milioni rispetto ai 73 milioni di rosso dell’esercizio precedente. Tale peggioramento del risultato netto, si legge nel bilancio consolidato del gruppo Milan, deriva principalmente da maggiori ammortamenti e svalutazione dei diritti alle prestazioni dei calciatori per 49,3 milioni, da maggiori costi per il personale tesserato per 13,2 milioni e da maggiori oneri finanziari per 16,4 milioni. Dal punto di vista dei ricavi, il Milan ha chiuso l’esercizio 2017-2018 con un fatturato consolidato di 255,8 milioni di euro, di cui 42,1 milioni relativi alla gestione del parco calcatori (plusvalenze e incassi da prestiti).

Tutto sotto controllo? Basterà un altro ricorso, oppure qualcosa scricchiola a Milanello e dintorni.

 

Aggiornato il 10 aprile 2019 alle ore 18:33