Lo sport e le sue regole

Se il calcio fosse come il tempo "galantuomo" oggi dovremmo celebrare la Lazio in Champions e l'Inter in Europa League.
Ma le regole del calcio e dello sport in generale poco hanno a che vedere in linea di massima con quelle del galateo. Sono alle volte spietate, ciniche e difficilmente prevedono prove d'appello. Succede così che quando sbagli un primo matchpoint, con il Crotone, e quando non chiudi una partita come quella con l'Inter, rischi, come è successo, di essere punito.

Per un tempo e mezzo la squadra di Inzaghi domina la scena offrendo anche spettacolo. Un principesco Anderson e un regale Milinkovic sono i due interpreti massimi di un gioco tra i più belli visti in questo campionato. Per eleganza e classe i due gioielli avrebbero meritato sabato un invito a corte nel castello di Windsor.

Ma il Napoli insegna che tutto questo non basta. Conta di più la concretezza. E così succede che quando esce Immobile, altro faro biancoceleste, improvvisamente gli equilibri cambiano.

Come insegna Renzo Ulivieri, decano degli allenatori, si inverte la lettura psicologica della partita. Sbaglia il pur bravo Strakosha, sbaglia il discusso De Vrij, perde la testa il generoso Lulic che si fa buttare fuori per un fallo figlio della poca lucidità, e la frittata è fatta.

All'Inter, solo una settimana fa umiliata in casa dal Sassuolo, il merito di averci creduto fino in fondo e di aver saputo cogliere l'attimo. Ecco una regola fondamentale dello sport e del calcio. Cinismo, pragmatismo e grinta fino alla fine. Poco conta quanto di bello hai fatto fin li vedere. Spietato sì ma bello anche per questo.  

Ed è un po’ quello che è successo poche ore prima nella finale degli Internazionali di tennis. Nadal domina il primo set più nei numeri che nel gioco chiudendo con un secco 6/1. Poi esce fuori la freschezza e la classe di Zverev che risponde nel secondo set con lo stesso risultato. E la sensazione che dà è quella di dominare la partita.
Il fuoriclasse spagnolo sembra in balia del suo avversario, sembra non avere più scampo. Sembra, fino a quando non arriva la pioggia.
E quando, dopo cinquanta minuti di interruzione, si torna in campo la musica cambia radicalmente. L'esperienza, la classe, la cattiveria agonistica di Nadal fanno la differenza. L'esame di maturità del giovane Zverev è rimandato.

Una volta di più si impone la regola dello sport che solo all'apparenza può risultare iniqua e, per quanto paradossale possa sembrare, proprio per questo è affascinante.

Aggiornato il 05 dicembre 2022 alle ore 17:07