Entalpia dell’energia cosmica ed entropia dell’energia degli organismi biologici

Quando un uomo diventa cosciente, la sua meta più alta deve essere correre verso una stella cadente e tentare di catturarla (Nikola Tesla)

I cristalli hanno un ordine che emette onde quantistiche a temperature sotto lo zero. C’è coerenza. Come fanno allora le molecole nei nostri corpi, e in generale negli organismi biologici – siano essi animali (anche noi uomini) o vegetali (le piante) – a riuscire a mantenere strutture ordinate e coerenti nonostante la nostra temperatura relativamente alta (37°)? Alla temperatura dei nostri corpi umani le molecole non stanno ferme, vibrano, ruotano e si muovono costantemente – onde, frequenze, vibrazioni. Questa energia termica potrebbe dis-ordinare tutto. Le proteine e gli acidi nucleici sono, ad esempio, soggetti a fluttuazioni dovute a questa “agitazione”. Nonostante l’agitazione termica, le molecole possono mantenere strutture stabili grazie a interazioni chimiche molto forti dell’energia termica. Legami covalenti fortissimi tengono insieme di fatto gli scheletri molecolari delle proteine, Dna, carboidrati. Legami idrogeno – più deboli ma sufficienti – mantengono strutture secondarie come eliche alfa e foglietti beta nelle proteine o la doppia elica nel Dna. Interazioni idrofobiche e forze di van der Waals aiutano le molecole a “impacchettarsi” in forme compatte e coerenti minimizzando l’energia.

Dunque l’energia ha preso strade differenti, ma sempre energia è. Nei cristalli (minerali), nelle piante (vegetali), negli uomini (animali). La forma dell’organismo è l’esatta “figura” della medesima. Come siamo fatti noi uomini, è la esatta “forma” e “figura” della nostra energia vitale. La quale ha “preso forma” nella maniera esatta in cui siamo, vediamo. Tutti gli esseri e organismi viventi sono la loro stessa energia che li rende vivi, li anima. Ci anima. Le piante, che rispondono al tocco con una “scossa elettricainterna e con movimenti visibili. Non è una scossa come quella umana da elettricità domestica, ma un impulso bioelettrico molto simile a quello dei neuroni. Le piante più “famose” per la loro elettricità visibilissima sono la “mimosa pudica” – pianta sensitiva – quando la si tocca, le foglie si chiudono in pochi secondi. Il contatto genera un potenziale d’azione (impulso elettrico) che viaggia lungo il picciolo. Questo impulso è come una “scossa biologica” interna che fa contrarre rapidamente le cellule. La dionaea muscipula (Venus flytrap, pianta carnivora), all’interno della trappola ha “peli sensoriali”. Se qualcosa li tocca due volte in meno di circa 20 secondi, la pianta produce impulsi elettrici che fanno scattare la trappola. È uno dei sistemi elettrici più veloci nel regno vegetale. Non si percepisce la scossa con le dita, ma la pianta la sente e reagisce.

Ci sono altre piante con comportamenti simili: la drosera che propaga impulsi elettrici quando intrappola un insetto, il biancospino, vite, patata, cetriolo – misurabili gli impulsi elettrici in risposta a stress o ferite – la acacia – se viene brucata, invia segnali elettrici ad altre parti della pianta. In molte piante non c’è un movimento visibile, ma i segnali elettrici ci sono. Le piante hanno potenziali d’azione, impulsi elettrici, trasmissione a lunga distanza esattamente come un sistema nervoso primitivo, ma senza neuroni e senza cervello. Si parla scientificamente di “plant neurobiology” e “bioelettricità vegetale”. Nella mimosa pudica il contatto meccanico genera un potenziale d’azione che si propaga e causa la chiusura rapida delle foglioline; i potenziali spontanei o indotti misurati variano tipicamente da qualche millivolt fino a decine di millivolt e la velocità di propagazione è di ordine millimetro al secondo-centimetro al secondo (esempio: circa 10-30 millimetri al secondo in molti studi). Nella dionaea muscipula, ogni tocco del pelo sensoriale genera un Ampere; la trappola chiude quando vengono generati due Ampere entro circa 20 secondi (meccanismo di “contatore” biologico). Gli Ampere viaggiano rapidamente lungo le lobi della trappola e hanno ampiezze tipiche nell’ordine di qualche decina di millivolt. Le piante – la vite, il pomodoro, la drosera eccetera – mostrano segnali elettrici legati a ferite, stress o stimoli meccanici. Questi segnali possono essere misurati con elettrodi semplici.

Come detto, nei cristalli, l’effetto piezoelettrico si osserva solo se il reticolo cristallino non ha centro di simmetria. La simmetria del cristallo è quindi determinante e rigida. Quarzo, topazio e molti altri cristalli piezoelettrici hanno una struttura regolare asimmetrica che consente di convertire stress meccanico in carica elettrica. Senza questa simmetria, l’effetto si annulla. Deformando la struttura, le cariche si compensano e non si genera alcuna tensione netta. I cristalli producono effetti piezoelettrici solo quando c’e simmetria. Le piante quando reagiscono hanno simmetria? Le piante non hanno un reticolo cristallino globale: sono strutture biologiche complesse e altamente eterogenee – cellule, pareti, tessuti, fluidi.

Alcune molecole vegetali singolarmente possono essere piezoelettriche. La cellulosa, ad esempio, ha cristalliti asimmetrici che possono generare microsegnali elettrici se deformati. Tuttavia, questi cristalliti sono orientati in maniera non uniforme nel tessuto. La simmetria globale è quasi sempre assente. Quando la pianta “risponde” a stimoli (tocco, vibrazione, ferita), si osservano potenziali elettrici diffusi e impulsi bioelettrici, ma non un effetto piezoelettrico netto e costante come nei cristalli. L’energia ha preso altre direzioni, manifestazioni, modo di funzionare, e ovviamente forme come vediamo. Gli organismi animali e vegetali sono – siamo – infatti tondeggianti, i minerali – i cristalli – sono geometrici – cubici, esagonali, denditrici, eccetera – appuntiti, aguzzi. Il calore produce o comunque costringe al prodursi di forme tonde e tondeggianti dell’energia. Abbiamo convenzionalmente individuato nella lettera greca “Fi” – 1,618 – la sezione aurea, cosiddetta “proporzione divina”, ovvero che ci contraddistingue quale forma – a spirale – ricorrente, o meglio,  costante, umana. Il freddo e freddissimo, produce o comunque costringe il prodursi di forme aguzze, cubiche, non tonde. Nei cristalli la simmetria è il requisito chiave per l’effetto piezoelettrico.

Nelle piante – come negli uomini e animali – non esiste una simmetria globale sufficiente per produrre un piezoelettrico comparabile. Le risposte elettriche delle piante (Ampere, variazioni di potenziale) e degli uomini, degli animali, derivano da meccanismi biologici (canali ionici, cellule meccanosensibili, trasporto di ioni Ca²⁺ e K⁺) non dalla simmetria della struttura. Possiamo pensare alla piezoelettricità delle molecole vegetali come a “micro-piezoelettricità casuale”, amplificata e organizzata biologicamente dagli impulsi cellulari, ma non come un cristallo ordinato. Per capire la differenza della forma che altro non è che energia, è utile guardare all’acqua. Sulla Terra ci sono i poli elettrici, il cielo ha polo negativo, la Terra positivo. A 38°, cioè alla nostra temperatura corporea – umana/animale e vegetale – l’acqua è eccitabilissima, paradossalmente molto più che se fosse più calda o meno fredda. A -45° si può immettere il calore che si vuole e il ghiaccio non si scalda. È stato il fisico Wilhelm Conrad Röntgen nel 1892 ad indicarci – insegnarci – che l’acqua è bifasica. Ha una fase coerente ed una incoerente. Nella fase coerente si formano quelli che il fisico Emilio Del Giudice ha individuato e chiamato “domini di coerenza” in cui le molecole hanno densità uguale a quella del ghiaccio.

La conducibilità elettrica è diversa nell’acqua a seconda sia bollente o congelata. L’esagono degli alveari delle api è la forma di una via intermedia, di mezzo, tra freddissimo e caldissimo, tondo o cubico. Precisamente tra e -3° si produce forma esagonale; tra -3° e -5° la forma è aghiforme; tra -22° e -25° le forme sono piatte a stella, forme stellari, dendritiche. Sotto i -25° i cristalli hanno la forma di prisma. Le piramidi egizie guarda caso hanno la forma di prisma: sono la forma di energia più sottile, potente e pura. L’acqua è disordine, il ghiaccio è ordine reticolato. Energia. Si prendano i cristalli di Boemia colorati con pechblenda, minerale – è un diossido di uranio – che ha una radioattività elevatissima, più dell’uranio, più del torio. Dentro pechblenda c’è il polonio – dal nome Polonia terra natale di Marie Curie – e il radio – dal latino radium che significa raggio. Raggiunge direttamente le ossa umane e animali, sostituisce il calcio, rovina le ossa.

È stato, lo si ricordi, Pierre Curie ad inventare, creandolo, l’elettrometro, ovvero l’apparecchio per misurare la carica elettrica prodotta dalla compressione del cristallo. Comprimendo il cristallo lungo l’asse di simmetria, esso si carica elettricamente. È il fenomeno della piezoelettricità dal greco piezein che significa schiacciare. Per misurare ha utilizzato la “bilancia di Curie” evidenziando un rapporto tra calore e magnetismo. Nel “punto di Curie” – 1400° – i materiali sottoposti a correnti ad altissimo voltaggio hanno evidenziato la emissione dei “raggi X”, che sono gli stessi – luce – emessi dalle lucciole per intenderci, dai pesci, eccetera.

Gli elementi dell’universo sono fuoco, acqua, metallo. L’energia primordiale era senza massa; poi con massa: nei minerali – cristalli – con il freddissimo, negli organismi biologici – animali/umani e vegetali – con il calore. La luce è forma di energia data dal calore. Il freddo cioè nessun calore, niente luce, l’energia è potentissima ed evidentemente differente perché differenti le condizioni di temperatura e pressione. Gli effetti della differenza di energia sono che l’energia da calore è destinata all’entropia, al disordine, alla disgregazione, al decadimento e decomposizione, alla morte mentre l’energia dal freddissimo – cosmica – è pura entalpia (o cosiddetta entropia negativa), è ordine, ordinata, energia sottilissima purissima e potentissima che, con il calore, ha portato alla costruzione della materia vivente – organismi biologici umani/animali e vegetali. “In tutti gli angoli dell’universo esiste l’energia della vita, una di esse è l’immortalità la cui origine è fuori dell’uomo e lo aspetta. L’universo è spirituale, come la metà di noi”, disse Nikola Tesla.

La nostra energia siamo noi, che nasciamo grazie al movimento dell’energia cosmica. Nei minerali si incardina ed è eterna come loro, in noi è temporanea, è la “metà” di noi, cui ci ricongiungiamo in un ciclo continuo e folle di rimescolamento dell’energia stessa. La forma, l’involucro nasce e muore, l’essenza cioè la nostra energia non nasce e non muore perché non può nascere né morire ma solo esistere in maniera eterna.

Aggiornato il 11 dicembre 2025 alle ore 14:54