Medicina a km 0
Nel pieno di una fase complessa per la sanità italiana, dove la fragilità della medicina territoriale continua a riversarsi sui Pronto soccorso, ormai allo stremo, la Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG) ha aperto nei giorni scorsi a Firenze il suo 42° Congresso Nazionale. Un appuntamento che ha riunito oltre quattromila medici di famiglia, con una particolare presenza del 70 per cento di giovani professionisti, mai così alta, e che si presenta come un punto di svolta: innovazione tecnologica, formazione avanzata, simulazione clinica, dialogo con l’Oms e con le associazioni dei pazienti.
In un Paese che assiste all’aumento delle cronicità, a liste d’attesa ormai fuori controllo e alla solitudine crescente degli anziani ‒ un tema che diventa ancora più drammatico con l’arrivo del Natale ‒ il ruolo delle cure primarie torna al centro del dibattito.
Per questo abbiamo incontrato il presidente della SIMG, il dottor Alessandro Rossi, per affrontare senza filtri lo stato reale della Medicina Generale, le criticità irrisolte e le proposte concrete per ricostruire un sistema che rischia di non reggere più.
Il futuro della sanità italiana passa inevitabilmente per la qualità e la forza delle cure primarie. Da questa intervista al dottor Rossi, nel video all’interno dell’articolo, emerge un quadro chiaro: innovare è possibile, le competenze ci sono, le esperienze virtuose anche, ma senza una riorganizzazione strutturale, risorse adeguate e una rete sociale capace di prendersi cura dei più fragili, ogni inverno sarà un’emergenza annunciata.
Mentre SIMG punta a formare i medici di famiglia del domani, la sfida resta tutta nel presente: garantire continuità, vicinanza, presa in carico e dignità alle persone, soprattutto agli anziani che in questo periodo dell’anno avvertono ancora di più il peso della solitudine.
Il messaggio finale è chiaro: senza cure primarie moderne, integrate e realmente sostenute, non può esistere un Servizio Sanitario Nazionale equo ed efficiente. Ed è proprio da Firenze che è partito l’invito a trasformare questa consapevolezza in scelte concrete.
Aggiornato il 10 dicembre 2025 alle ore 15:58
