Liber-Tea
La quinta puntata di Liber-Tea è dedicata al più grande scienziato sociale del Novecento: Friedrich von Hayek. Esaminiamo insieme alla professoressa Roberta Adelaide Modugno la concezione hayekiana del liberalismo, che si articola in due tradizioni distinte. Il primo orientamento, denominato evoluzionistico o anglosassone, affonda le sue radici nella filosofia aristotelico-tomista, ha conosciuto la massima fioritura tra la seconda metà del Seicento e il secolo successivo e favorisce la cooperazione volontaria tra gli individui. Il secondo filone di pensiero, chiamato costruttivistico, ha un’origine spiccatamente continentale e differisce dalla concezione predominante sul territorio britannico per la pretesa di ricostruire l’intera società su basi razionali.
Parliamo poi dell’ultimo capolavoro di Friedrich von Hayek, La presunzione fatale, nel quale l’economista austriaco rielaborò sapientemente i temi che furono al centro delle sue ricerche. Lo studioso definì il socialismo, al pari di altre ideologie moderne, come una forma di “presunzione”: la presunzione di chi vuole ergersi a monopolista della conoscenza e ritiene di disporre di sufficienti informazioni per ridisegnare la società, senza badare al percorso che ha portato alla nascita spontanea delle istituzioni. Hayek affermò che tale presunzione appartenesse soprattutto agli intellettuali e che fosse il frutto di inclinazioni innate che spingono gli uomini in direzione del collettivismo.
Aggiornato il 20 novembre 2025 alle ore 13:30
