Carlo III e Leone XIV, quella preghiera insieme che mancava da secoli

La visita di Stato dei sovrani britannici in Vaticano si è conclusa ufficialmente con l’udienza in Sala Regia, durante la quale re Carlo III e la regina Camilla hanno salutato Papa Leone XIV. L’incontro finale, dedicato al tema dell’ambiente, ha rappresentato il culmine di una giornata intensa, segnata da momenti di alto valore simbolico e spirituale. Nel pomeriggio, i reali parteciperanno a una celebrazione ecumenica nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, ultimo atto della loro permanenza romana. La preghiera ecumenica nella Cappella Sistina, terminata poco prima, ha avuto un carattere storico: per la prima volta dopo cinque secoli, il capo della Chiesa anglicana e il pontefice cattolico hanno pregato insieme sotto gli affreschi di Michelangelo. Re Carlo e la regina Camilla, seduti accanto al Papa, hanno assistito alla funzione guidata da Leone XIV e dall’arcivescovo di York, Stephen Cottrell. Il canto dei salmi è stato eseguito congiuntamente dal coro della Cappella Sistina, dal coro di St. Georges Chapel di Windsor e da quello dei bambini della Cappella reale di St. James Palace.

Durante la successiva cerimonia in Sala Regia, introdotta da suor Alessandra Smerilli a nome del Borgo Laudato Si, si è tenuto uno scambio di doni dal forte valore simbolico: due orchidee cymbidium bianche. Quella offerta dal Papa sarà piantumata in una delle tenute reali del sovrano britannico, mentre quella donata da re Carlo sarà trasferita a Castel Gandolfo, presso il Borgo Laudato Si’. Le piante, resistenti e adatte a climi diversi, rappresentano la comune attenzione della Santa Sede e della Corona inglese per la tutela del creato. Poco prima della preghiera, Papa Leone aveva accolto re Carlo con un welcome pronunciato con calore. Il sovrano si è detto thrilled, visibilmente entusiasta per l’incontro. Prima di entrare nella Biblioteca privata per il colloquio riservato, il monarca ha percorso i corridoi del Palazzo apostolico ammirando gli affreschi e le architetture. Al termine del dialogo, è avvenuto il tradizionale scambio di doni: re Carlo ha offerto una grande fotografia in argento e un’icona di SantEdoardo il Confessore, mentre il Papa ha ricambiato con una riproduzione in scala del mosaico del Cristo Pantocratore della Cattedrale di Cefalù, realizzata in Vaticano.

Durante la funzione di oggi pomeriggio a San Paolo fuori le Mura, re Carlo siederà su uno scranno appositamente realizzato, ornato dallo stemma reale e dal motto latino Ut unum sint – “Affinché siano una cosa sola” – tratto dal Vangelo di Giovanni. Un’espressione affine al motto scelto da Papa Leone, In Illo uno unum (“In Dio, unico, siamo uno”), che sottolinea il valore di questa riconciliazione spirituale dopo secoli di distanza.

UNA RICONCILIAZIONE STORICA

Nel corso della visita, il sovrano britannico è stato insignito del titolo di Royal Confrater dell’Abbazia e della Basilica di San Paolo fuori le Mura. In segno di reciprocità, con l’approvazione del Re, il decano e i canonici del Collegio di San Giorgio di Windsor hanno conferito a Papa Leone XIV il titolo di Papal Confrater della Cappella di St. George, nel Castello di Windsor. Lo scambio di titoli suggella un rinnovato spirito di comunione tra la Chiesa cattolica e quella anglicana, dopo cinque secoli di separazione. La Basilica di San Paolo fuori le Mura, dove oggi si svolge la celebrazione ecumenica, ha storicamente mantenuto un legame profondo con la Corona inglese. Già nei secoli successivi alla missione di SantAgostino di Canterbury, i re sassoni contribuirono alla manutenzione delle tombe degli apostoli Pietro e Paolo. Nel tardo Medioevo, i sovrani dInghilterra furono riconosciuti come protettori della Basilica e dell’adiacente Abbazia benedettina. La frattura provocata dalla Riforma anglicana nel XVI secolo interruppe formalmente quel legame, ma non lo cancellò del tutto. Oggi, a distanza di cinque secoli, lo stemma dell’Abbazia di San Paolo reca ancora le insegne dell’Ordine della Giarrettiera, antico simbolo dei legami tra la monarchia britannica e la Chiesa di Roma. La visita di re Carlo e della regina Camilla, culminata nella preghiera comune con il Papa, si configura dunque come un passo di riconciliazione storica tra due tradizioni di fede che, pur divise dal tempo, ritrovano oggi un terreno condiviso di dialogo.

Aggiornato il 23 ottobre 2025 alle ore 13:56