Il diritto dei cittadini: notizie senza pubblicità

Vietato confondere notizie e pubblicità. Si tratta di una norma fondamentale del Contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. È stata ribadita nel nuovo Codice deontologico varato dall’Ordine e in vigore dal 1° giugno 2025. L’articolo 44 del contratto precisa che, “allo scopo di tutelare il diritto del pubblico a ricevere una corretta informazione, distinta e distinguibile dal messaggio pubblicitario e non lesiva degli interessi dei singoli, i messaggi pubblicitari devono essere chiaramente individuabili come tali e quindi distinti, anche attraverso apposita indicazione, dai testi giornalistici”. C’è di più: in un mondo tecnologicamente sempre più avanzato in cui le fake news imperversano sui telefonini, sugli smartphone, sui social, le giornaliste e i giornalisti “non prestano il nome, la voce, l’immagine per iniziative pubblicitarie o per promuovere marchi e prodotti commerciali”. La citazione di questi è consentita solo qualora sia indispensabili alla completezza dell’informazione o costituiscono essi stessi motivo di notizia. Il presidente dell’Ordine nazionale Carlo Bartoli ha richiamato l’attenzione a fronte di pratiche editoriali scorrette che tendono a confondere l’informazione giornalistica con la pubblicità.

Il Codice deontologico è chiaro: l’informazione deve essere ben separata agli occhi dei lettori dalla pubblicità. L’attenzione è stata richiamata da vari episodi che hanno riguardato i tre principali quotidiani italiani: Il Corriere della Sera, La Gazzetta dello sport del gruppo Rcs e la Repubblica. I fatti. Domenica 24 agosto il giornale di via Solferino diretto da Luciano Fontana ha pubblicato alle pagine 22 e 23, con grande richiamo in prima pagina, un’intervista al tennista Jannik Sinner. Niente di male. Il campione altoatesino vanta circa 15 sponsor principali ma a New York per gli Us Open è stato invitato un ristretto gruppo di giornalisti internazionali. Il giornale informa nelle prime righe il lettore che Sinner gioca con i mattoncini di Lego, veste Gucci, ha al polso due orologi Rolex e ha fatto una crociera con Explora Journeys del gruppo dell’armatore italiano Msc. Il Comitato di redazione non la presa bene: scrive una lettera al direttore Fontana in cui esprime “stupore e incredulità”, ritenendola “una grave anomalia”.

Nel chiedere vigilanza e prevenzione per accostamenti tra informazione e pubblicità, che minano la credibilità del giornale, ricorda il documento votato dall’Assemblea dei giornalisti, evidenziando altri casi come la pagina sul Veneto. La mancanza di risposte sta creando malumore per le interviste “leggere, sentimentali o pop” diventate un format in agosto. Sconcerto anche a Repubblica, per pagine di finta informazione. Il 4 settembre sono state inserite due pagine sulla nuova Audi Concept C che sarà in strada a partire dal 2027. I redattori si sono chiesti se si trattava di notizie, promozione, preannuncio a prenotare la macchina tedesca. Anzi, per molti lettori si è trattato di un linguaggio pieno di fumo e confusione per valorizzare il marketing. C’è un diritto dei cittadini da rispettare osserva, infine, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Bartoli.

(*) La foto è tratta dal sito dell’Ordine nazionale dei giornalisti

Aggiornato il 08 settembre 2025 alle ore 11:10