
Vladimir Vladimirovič Putin, Xi Jinping e Kim Jong-un, mentre camminavano assieme diretti al palco per assistere alla parata militare con cui i comunisti cinesi, con la scusa di celebrare la fine in Estremo Oriente del secondo conflitto mondiale del secolo scorso, intendono spaventare il mondo libero in questo secolo, discutevano assieme.
I mezzi di comunicazione sociale comunisti cinesi hanno registrato il fuori onda e trasmesso. I tre tirannelli si dicevano come i progressi in campo medico stessero cambiando la vita: mentre, una volta, una persona a sessant’anni era vecchia, oggi a settanta è ancora un giovincello. Tra poco tempo, i progressi nelle cure, nei trapianti (la Cina comunista è una grande fornitrice di organi di ricambio con quelli dei condannati a morte), sarà possibile tirare avanti fino a centocinquanta anni. I commentatori, sui media, hanno parlato di via verso l’immortalità.
Salta agli occhi, meglio agli orecchi, fosse un parlare tra materialisti, oltre che tra tirannelli ai quali non passa nemmeno per la testa di rimettere, spontaneamente, il mandato. La vita è, per loro, solo quella del corpo fisico.
Mi torna alla memoria la minuta d’una lettera trovata in un opuscolo sulla struttura delle cellule dei tessuti umani. La pubblicazione era di un trisavolo di mia madre, fondatore, nel secolo decimonono, dell’ospedale civile di Udine. La minuta era sua e concerneva una lettera d’accompagnamento, con cui rimetteva quello studio ad un sacerdote. Si scusava se il contenuto poteva parere materialista ma, aggiungeva, proprio lo studio delle cellule cerebrali lo rese convinto di come gli impulsi venissero da fuori e non dalle terminazioni nervose sul corpo. Il cervello, a suo dire, non è la mente. Essa è immateriale ed usa il cervello come organo fisico per guidare il corpo. In quel periodo frequentavo un neuropsichiatra molto vecchio. Il suo corpo fisico era una macchina che perdeva pezzi da tutte le parti. Nella vita aveva letto moltissimo. Ho avuto tra le mani suoi libri talmente pieni di note a matita da essere illeggibili. Allora perse la vista. Tragedia? No, semplicemente si dedicò ad altro, sempre comunque attivo. Era alla guida d’una vettura che si stava sfasciando. Quando si fosse fermata, sarebbe semplicemente sceso ed avrebbe continuato la sua via. Verso la Casa del Padre? Chi lo sa. Si sarebbe, prima o poi, procurato un altro veicolo per fare altre esperienze nel traffico della città terrena, o avrebbe passeggiato per il giardino (l’etimo di Paradiso)?
Le diverse spiritualità noetiche od ipernoetiche sono divise su questo. Io non temo, e sono solo curioso di vedere cosa mi succederà. Invece, per quei tirannelli, esiste solo la macchina, e la vorrebbero blindata.
Aggiornato il 05 settembre 2025 alle ore 10:49