
Un detenuto italiano di 61 anni, in carcere da 10 giorni per l’applicazione del cosiddetto codice rosso, si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella della Casa circondariale di Busto Arsizio.
Si tratta del cinquantaseiesimo recluso suicida dall’inizio dell’anno, cui vanno aggiunti tre operatori. Si continua a morire per carcere e di carcere.
A livello nazionale ormai si è superata la soglia delle 63mila presenze nelle case di reclusione, a fronte di 46.668 posti disponibili.
Busto Arsizio, in particolare, si conferma uno degli istituti penitenziari più sovraffollati: sono stipati 423 detenuti in 211 posti (in pratica più del doppio rispetto alla capienza), gestiti da 178 appartenenti alla Polizia penitenziaria (ne servirebbero almeno 315). A livello nazionale all’organico della Polizia penitenziaria mancano 18mila agenti.
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.
Aggiornato il 28 agosto 2025 alle ore 14:51