Mattarella sollecita un presidente per la Rai

Il divieto ai giornalisti internazionali di entrare a Gaza, i rischi che può provare una non regolamentata Intelligenza artificiale, la mancanza da otto mesi del presidente della Rai sono stati gli argomenti richiamati dal capo dello Stato Sergio Mattarella nella consueta necessaria per la democrazia e la costruzione di un ordine internazionale non piegato agli interessi del potere. “La funzione del giornalismo – ha detto Mattarella – è vitale come cane da guardia contro le tentazioni di eccessive egemonie culturali, politiche ed economiche. Il pluralismo delle opinioni è un valore di rilievo fondamentale, da cui emergono le responsabilità di editori e giornalisti”. Anche Papa Leone XIV sta iniziando ad aggiornare la Chiesa sui social, in quanto la rete, utilizzata sempre di più dai giovani, permette a molti di “uscire dalla solitudine di inesistente comunicazione relazionale e dall’anonimato del silenzio esasperato”. La Chiesa dei pulpiti e delle piazze del passato si sta adeguando nel sistema tecnologico e digitale come fece nel 1931 con la radio, e con le frequenze televisive nel 1990. La comunicazione, con l’esplosione degli strumenti di nuova generazione, diventa ad intra e ad extra.

Il 10 agosto scorso un raid israeliano avrebbe ucciso 5 giornalisti palestinesi a Gaza City, mentre si trovavano in una tenda all’esterno dell’ospedale Al-Shifa. L’ esercito israeliano ha giustificato il blitz come un’operazione militare che aveva l’obiettivo di uccidere Anas al Sharif, di 28 anni, accusato di far parte di una cellula terroristica responsabile di attacchi missilistici. La scrittaPRESS” non li ha salvati e la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj) ha definito l’uccisione un “crimine di guerra”, chiesto maggiori tutele per gli operatori dei media e il ricorso alla Corte penale internazionale. Mattarella ha aggiunto che a Gaza “si intende oscurare la realtà in atto. È imperdonabile impedire ai giornalisti di svolgere la propria funzione. I giornalisti uccisi, in tutte le guerre, sono martiri della causa della libertà d’opinione mentre le regole della democrazia, nello Stato di diritto, tutelano la libertà di ciascuno”.

Gli altri due aspetti richiamati da Mattarella sono stati l’uso spregiudicato dell’Intelligenza artificiale che crea egemonie che negano il pluralismo, e i circa 9 mesi trascorsi senza che la Commissione parlamentare di vigilanza Rai sia stata in grado di eleggere il presidente dell’azienda”. Occorre allora accelerare i tempi, perché dall’8 agosto è entrato in vigore il Regolamento europeo sulla libertà dei media. Le norme, ormai in vigore, riguardano la questione dell’indipendenza editoriale, i contenuti delle grandi piattaforme digitali, il funzionamento indipendente dei media del servizio pubblico. Le garanzie promulgate dalla legislazione non debbono essere eluse, e Mattarella ha espresso un severo giudizio (“è sconfortante”) sul quadro di quanto sta accadendo nella Commissione parlamentare di vigilanza sui servizi radiotelevisivi.

In realtà, la maggioranza ha presentato in Senato un testo di riforma della Rai che prevede l’elezione di sei membri del Cda da parte del Parlamento, il settimo scelto dai dipendenti e la scelta del presidente a maggioranza assoluta dopo tre scrutini. La nuova legge dovrebbe mettere stop a scelte da parte del governo. La proposta è però respinta dalle opposizioni.

Aggiornato il 28 agosto 2025 alle ore 11:30