Schillaci: nei pronto soccorso meno “gettonisti”

Un piano straordinario per garantire nuove assunzioni nella sanità pubblica e rafforzare quelle specializzazioni sempre meno attrattive per i giovani medici. È questo l’obiettivo indicato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, che in un’intervista al Messaggero anticipa le sue richieste in vista della prossima legge di bilancio. “Sarà importante avere delle risorse in Finanziaria per assumere medici e infermieri”, ha dichiarato, annunciando un imminente confronto con il collega al Ministero dellEconomia, Giancarlo Giorgetti. “Non ho ancora le cifre, ma ho ben in mente un piano che vada a sostenere un numero sufficiente di assunzioni e a incentivare quelle specializzazioni che oggi sono meno scelte dai giovani medici”, ha spiegato il ministro, sottolineando l’urgenza di intervenire in un momento particolarmente delicato per il sistema sanitario, alle prese con l’imminente scadenza dei contratti delle cooperative che forniscono personale medico a gettone nei pronto soccorso.

Uno dei punti chiave riguarda proprio il superamento di questa pratica. Con un emendamento inserito nel disegno di legge sulle prestazioni sanitarie, il governo punta a consentire alle aziende sanitarie locali di assumere direttamente i medici con forme contrattuali flessibili, eliminando così il ricorso agli intermediari privati. “Con un emendamento al disegno di legge sulle prestazioni sanitarie si permette alle Asl di assumere direttamente medici con contratti flessibili – spiega il ministro – Direttamente, non attraverso cooperative. È il pubblico che assume, non l’intermediario privato che ci guadagna sopra. La differenza è sostanziale: un medico assunto direttamente dall’ospedale conosce i protocolli, i colleghi, i percorsi. Un gettonista che arriva per 12 ore da una cooperativa è un estraneo in reparto”. Secondo Schillaci, questa riforma punta a garantire maggiore continuità e qualità nell’assistenza, contrastando un modello che in passato ha generato gravi criticità nei servizi di emergenza: “Prima regnava il far west. Medici che non avevano mai visto un’emergenza facevano turni in pronto soccorso – evidenzia – Ora chiediamo competenza verificata e continuità assistenziale”.

Nel pacchetto delle misure in discussione figura anche il disegno di legge delega sulle professioni sanitarie, che include il tanto atteso scudo penale per i medici. Inserito all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri della scorsa settimana, il provvedimento ha subito un rinvio tecnico. “È stato solo un rinvio tecnico per un approfondimento. Ho letto ricostruzioni giornalistiche davvero curiose. Sono certo che a fine agosto o inizio di settembre possa essere approvato. Teniamo conto che non c’è solo la parte dello scudo penale, ma anche un modo diverso e più moderno di guardare alle professioni sanitarie”, ha chiosato Schillaci.

Aggiornato il 07 agosto 2025 alle ore 14:37