Turismo, il buon senso che deve governare la Toscana

Guardo l’attrice Gwyneth Paltrow, su Internet, mentre fa, alle otto di mattina, una strana zuppa tipo “paella” spagnola in cui c’è di tutto: ceci, cavolo nero, salsiccia, sbattendoci sopra due uova “dù ova”, in dialetto in toscano. Pare soggiorni in Maremma da qualche tempo, in zona Castel del Piano. Si è fotografata in un podere in cui, a mio avviso, la bravissima attrice americana dura poco. Non è facile, anzi è difficilissimo, “passare” dalla città in campagna, figuriamoci da Hollywood. La vita e i ritmi sono molto diversi, troppo; “vigono” “regole” troppo differenti. Forse per poco tempo, ci riuscirà, poi tornerà di corsa nei suoi luoghi natii, dove è abituata a vivere. Non sto qui a dire cosa pensi un maremmano di Hollywood perché sarebbe come parlare di Elon Musk che ci porterà sul pianeta Marte. Ma dove diavolo, in Toscana, si mangiano ceci e salsiccia a colazione? E in estate quando si schiatta di caldo? In questo momento ci saranno quaranta gradi all’ombra in Toscana già di prima mattina. Comunque, mentre la famosa attrice un po’ anoressica si è rintanata nel podere a mangiare salsiccia all’alba, ci sono altri “pretendenti” di successo in Maremma, che ambiscono al suolo tosco. C’è proprio Elon Musk che tutti vorremmo compri una qualche proprietà in Maremma.

Dalle orbite su Marte, dal cosmo, a un castello in Toscana, cosa c’è di meglio. Se l’attrice è corsa nel magnifico rudere per prendere le distanze dal presidente eletto Donald Trump, ecco in arrivo Elon Musk, le cui simpatie – un po’ fasi alterne a dire il vero – verso The Donald sono note. Cosa ha da offrire la Toscana ai due pezzi da novanta americani (Elon Musk è sudafricano di origine, americano d’adozione)? Ci sono migliaia di film americani che raccontano storie d’amore ambientate in Toscana, dove per lo più i personaggi si “schiariscono” le idee e trovano o ritrovano l’amore, e soprattutto ritmi di vita più normali e meno forsennati. La Regione Toscana è sempre stata più che conosciuta e apprezzata. Trenta e più anni fa è stata “scoperta “dagli inglesi – il “Chiantishire” – per il buon vivere, per il cibo equilibrato, saporito e sano (poco sale), e per ritmi circadiani calibrati, vivibili e possibili. Tipici dei “topolini di campagna”, diversamente da quelli di città. Le masse di turisti che vi si sono riversate – oggi a quanto pare in flessione per i costi eccessivi – ne hanno determinato la trasformazione, del territorio e delle sue genti.

Il toscano fatica a fare “sci-sci”, cioè le moine, a celebrare e sopportare la moltitudine sbucata all’improvviso di turisti affollatisi dappertutto e a dire il vero anche un po’ – molto – disturbanti. Prendiamo quindi l’esempio dell’acqua cotta. Vi spiego perché. Cucinare una ottima acqua cotta richiede tempo, sobbollimento lento e graduale, progressivo, ci vogliono ingredienti buoni possibilmente dell’orto – cui dedicarsi quotidianamente – e sapienza, cioè conoscenza, si deve sapere come si fa. Non si mangia a colazione ma sul finire del giorno, tramontato il sole per intenderci, per sfamarsi del lavoro di una intera giornata. D’inverno, al tepore del camino, quando in Maremma si gela. La sera d’estate, tiepida dopo averla lasciata in pentola a raffreddare per un po’. Ma come glielo si spiega a un turista americano (ma anche tedesco, olandese, francese, occidentale o orientale che sia) che qui niente si improvvisa e che tutto ha un tempo e una misura che sconoscono? Ecco allora l’acqua cotta nel barattolo di vetro in vendita nei supermercati.

Ecco che sbuca il toscano astutissimo – che peraltro in Toscana ha vita corta perché tutti lo conoscono e sanno che fa il furbo, in danno degli altri – che imbarattola l’imbarattolabile. Ecco poi, che dalle cucine si passa all’Amministrazione spiccia della Regione e, con lo stesso criterio dell’imbarattolamento di ciò che è imbarattolabile, arrivano i furbi, gli inaffidabili, i “bomba” qui e là, quelli che raccontano frottole e producono maionesi politiche amministrative impazzite, caotiche, folli, in cui tutti stanno male e sempre peggio. Le persone serie e affidabili, credibili, all’angolo, a tacere. Ma, come una buona zuppa toscana richiede tempo, ecco che anche le persone capaci riemergono e si fanno sentire, danno voce al buon senso ed alle cose fatte come si deve. Esattamente come una acqua cotta, un tortello, una faraona alle olive nere, un Morellino e via dicendo. La Toscana è in definitiva una Regione di gente di buon senso. La politica e la gestione del turismo segua la via del buon senso, cum grano salis, dicevano gli antichi romani. Nella Toscana in origine ci sono stati gli etruschi, grande civiltà evolutissima.

Aggiornato il 07 agosto 2025 alle ore 13:15