
Corvelva: “Vittoria di libertà, democrazia e sovranità”
Lo scorso 19 luglio, l’Italia ha scelto di respingere gli emendamenti del Regolamento Sanitario Internazionale promosso dall’Oms che avrebbero implicato: il rafforzamento del potere dell’Oms nel dichiarare emergenze globali; il vincolare per gli Stati aderenti a standard sanitari internazionali imposti; la censura dell’informazione sotto pretesti sanitari.
Questa decisione è stata frutto della volontà e della pressione unita del popolo italiano, di sessantaquattro associazioni, comitati, giornalisti e politici italiani.
L’associazione Corvelva ha rilasciato un comunicato per esprimere la soddisfazione in merito a questa scelta, dove ha sottolineato: “L’Italia ha scelto di non cedere porzioni della propria autonomia sanitaria a un organismo internazionale come l’Oms, i cui limiti in termini di trasparenza e imparzialità sono ormai evidenti”.
Di seguito il comunicato completo.
“Oggi, 19 luglio 2025, rimarrà una data storica perché l’Italia non ha ceduto la sua sovranità sanitaria all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un’organizzazione che negli ultimi anni ha mostrato di seguire più gli interessi privati che il benessere fisico e sociale dei popoli, come invece previsto dal suo regolamento iniziale. Il popolo, dal basso, ha dimostrato di voler essere rappresentato da istituzioni che prendano davvero a cuore il suo destino e il suo futuro, e non da burocrati che godono di immunità per decisioni che colpiscono milioni di persone. Questa battaglia è il risultato dell’azione concreta di cittadini che hanno deciso di agire per il bene del nostro Paese. È evidente come altre nazioni, ad esempio la Germania, pur rientrando nell’orbita di influenza statunitense, non abbiano conseguito il nostro stesso risultato. Questo perché, semplicemente, non hanno potuto contare su un fronte popolare ampio e compatto come il nostro. Desideriamo ringraziare in particolare la senatrice Cinzia Pellegrino e il senatore Claudio Borghi, e anche i seguenti senatori che si sono spesi per la causa: Souad Sbai, Alice Buonguerrieri, Lucio Malan, Marco Lisei, Francesco Zaffini i quali hanno saputo portare la voce del popolo ai più alti livelli istituzionali. Un ringraziamento speciale va a tutti i giornalisti e a tutte le persone che hanno dato voce a questa iniziativa. In questo modo, hanno difeso non solo la causa, ma anche la libertà di stampa, un pilastro fondamentale. Ricordiamo, infatti, che uno degli intenti di questi emendamenti era proprio quello di limitare il pensiero e il pensiero libero, camuffato sotto la lotta alla ‘disinformazione’ (come indicato nell’Annesso 1 del WHA.77.17). Il lavoro è stato arduo e ha incluso convegni, flash mob, petizioni e oltre 10.000 email inviate alle istituzioni. Un lavoro tecnico e giuridico, elaborato da oltre 1.250 professionisti, ha dato una spinta fondamentale a livello istituzionale, aprendo gli occhi sulla non regolarità legale di questi emendamenti. Numerosi i colloqui con associazioni italiane, svizzere, austriache, tedesche e americane che condividevano la nostra visione, e per la prima volta possiamo affermare che l’Italia ha guidato in modo instancabile questa battaglia”.
(*) La foto è tratta dal sito dell’associazione Corvelva
Aggiornato il 24 luglio 2025 alle ore 12:07