
In genere solidarizzo con le forze dell’ordine, ma mai a prescindere. Dato che dietro una divisa c’è sempre un essere umano, può anche capitare, e purtroppo è capitato a Roma, che ci si trovi di fronte a una negligenza che non è possibile accettare. Mi riferisco, in merito all’orrendo crimine di Villa Pamphili, al comportamento dei poliziotti che hanno più volte fermato l’uomo fortemente sospettato di averlo compiuto, Francis Kaufmann, senza prendere alcun provvedimento cautelativo in relazione alla bimba, poi deceduta, che costui portava in braccio. A tale proposito, intervenendo a Chi l’ha visto?, Roberto Masucci, questore della Capitale, non ha usato mezzi termini, definendo l’episodio “un disastro sistemico”. “Questa – ha sottolineato il questore – non è una modalità di difesa della polizia e degli agenti che hanno fatto una scelta operativa che merita delle critiche. Io sono padre di tre figlie, lei (Andromeda ndr) poteva esser mia figlia. Una riflessione va fatta”, ha aggiunto Masucci. “Il nostro sforzo è concludere le indagini in modo tale da rendere giustizia a questa madre. Incontrerò personalmente gli agenti che hanno fatto questo intervento per capire quali processi operativi sono stati fatti. Guardarsi dentro, per guardare avanti”.
In tal senso colpisce al cuore la testimonianza di una signora, una mamma preoccupata per lo strano comportamento di Kaufmann che chiama immediatamente la polizia. Secondo il suo racconto, malgrado l’arrivo di ben due volanti, l’agente che sembrava il più alto in grado cerca di rassicurarla con queste parole: “Fa parte una famiglia benestante, un regista facoltoso, abita in un palazzo in centro, l’unico vizietto è che beve, ma è una persona carina”. Ma la signora sembra avere ancora molti dubbi e l’agente, forse per rassicurarla ulteriormente con una battuta infelice, le chiede se per caso fosse una stalker. La donna, amareggiata, se ne va. Kauffman è libero. Qualche giorno dopo il corpo della piccola Andromeda e della sua mamma saranno trovati a Villa Pamphili”. E ai genitori della madre di Andromeda non resta che l’incommensurabile dolore di questa doppia perdita, oltre all’altrettanto straziante consapevolezza che attraverso un deciso intervento delle forze d’ordine si poteva almeno salvare la piccola e innocente nipotina.
Aggiornato il 04 luglio 2025 alle ore 10:28