Maturità 2025: per la prima prova il “favorito” è D’Annunzio

I maturandi ci credono: stavolta potrebbe essere il turno di Gabriele D’Annunzio. L’ipotesi del Vate figura tra le tracce previste per la Prima prova scritta di Italiano, in programma mercoledì 18 giugno 2025. Lo sostiene un’indagine di Skuola.net. Il portale ha interpellato un panel di un migliaio di studenti di quinto superiore anche nel mese di maggio, per comprendere l’evoluzione del borsino delle “quotazioni”. Insieme all’autore abruzzese ci sono altri due nomi “pesanti”: Luigi Pirandello e Giuseppe Ungaretti. Questi ultimi affetti, tuttavia, dal problema opposto: sono già stati proposti nel 2024. Un bis a distanza ravvicinata è riuscito solo a Dante, che comunque ha dovuto aspettare un anno per ripresentarsi. Improbabile la loro uscita. Sono, però, in risalita dei nomi più probabili – proprio perché mancano da qualche anno – come quelli dei “due” Italo. Italo Svevo non viene proposto, infatti, dall’esame del lontano 2009 e tra i maturandi sta lentamente prendendo piede l’ipotesi di un suo coinvolgimento nell’edizione di quest’anno: a pensarla così è il 23 per cento dei rispondenti. Sempre in questa categoria, poi, risulterebbe molto apprezzata anche una traccia su Italo Calvino: il quarantesimo anniversario dalla morte dell’autore lo porta sul terzo gradino del podio, indicato da 1 studente su 6.

Appena sotto troviamo invece Primo Levi che, vista anche la ricorrenza degli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, dove fu prigioniero, prende sempre più quota come spunto per una delle tracce. Chiaramente il toto-tracce non si limita agli autori, che riguardano solamente due delle sette tracce possibili alla prova scritta di italiano. Altri due spunti riguardano l’attualità, con il sempreverde dibattito sull’Intelligenza artificiale e la questione sul futuro della Chiesa che, dopo la recente scomparsa di Papa Francesco, entra di prepotenza tra i pronostici dei maturandi. Sulla carta quest’ultima ipotesi è possibile, anche se bisogna sottolineare che lo scorso anno il ministro Giuseppe Valditara scelse le tracce a marzo – come lui stesso ha dichiarato a Skuola.net – e quindi questa soluzione, per essere presa in considerazione, richiederebbe una riapertura – comunque concessa – dei processi decisionali oppure che fosse già stata contemplata indipendentemente dalla morte del pontefice.

L’esperienza del passato, però, allontana lo scenario: nel 2005, ad esempio, la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, peraltro nello stesso periodo dell’anno, non portò ad una traccia di questo tipo. Ma a quel tempo il plico che conteneva i temi era cartaceo e aveva dei tempi di stampa che andavano rispettati, oggi è digitale e quelle necessità di pianificazione non esistono più. Come osserva Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, “esaminando le ultime venti Maturità, grossomodo un anno ogni due c’è una traccia che in qualche modo richiama all’Europa e l’ultima volta è capitato proprio nel 2023, con un testo di Giuseppe Mazzini che auspicava una Giovine Italia in una Giovine Europa. Quindi il 2025 potrebbe essere l’anno buono per un ritorno di questo tema”.

Aggiornato il 04 giugno 2025 alle ore 15:56