
Troppe auto, troppo ingombranti e troppo pesanti.
L’Automobile club d’Italia, ogni anno fotografa lo stato della mobilità veicolare rilasciando i dati del “Parco veicolare” detto anche “Parco circolante” che, forse più propriamente, si potrebbe chiamare “Parco potenzialmente circolante”. Sono dati pubblici raggiungibili sul sito web dell’Aci. Al fine di fotografare un aspetto dello stato della mobilità in Italia sono state prese in considerazione solo le prime 10 città per numero di abitanti: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Catania. Limitandosi ad analizzare solo le autovetture, i motocicli (moto/scooter) e gli autocarri, sia in numeri assoluti che la loro tasso di motorizzazione (inteso come numero auto o moto o autocarro ogni 1000 abitanti) qualcosa di interessante emerge. In particolare, a parte casi specifici che saranno chiariti successivamente nell’articolo, appare che aumentano sia le auto che le moto/scooter che gli autocarri. Per esempio, a Roma, ogni 1.000 abitanti, le auto sono passate da 662 del 2023 a 667 del 2024, le moto/scooter da 141 a 144 e gli autocarri da 51 a 54. È evidente che la percorrenza media è diminuita, ed è altrettanto evidente che i veicoli fermi sostano in parte in aree private e in parte in aree pubbliche, occupando parcheggi (rendendo più difficile la ricerca). È anche evidente che le nuove auto sono più ingombranti peggiorando sia il traffico che la probabilità di parcheggio. Quindi questa situazione contribuisce ad aumentare, per gli automobilisti, i tempi per gli spostamenti.
Per avere maggiore consepavolezza certa, i dati Aci potrebbero anzi dovrebbero contenere anche le fasce dimensionali e la percorrenza media (km/anno) dei veicoli; in mancanza ciò ci si affida all’intuizione quindi, le affermazioni precedenti esposte quasi in modo granitico con le parole “è evidente” sono una forzatura che dovrebbero essere verificate con dati certificati. Si auspica che l’Aci ragioni su ciò.
Commentando i numeri contenuti in questa tabella (vedi qui) si osserva che il numero di autovetture assoluto, dal 2023 al 2024, tranne a Genova, è aumentato o è stabile. È sostanzialmente stabile a Milano, Napoli, Palermo e Firenze, con valori che spaziano tra -0,3 per cento e 0,2 per cento. Mostra una leggera crescita, compresa tra 0,4 per cento a 0,9 per cento, a Bologna, Bari e Catania. Mentre a Roma, la crescita è del 2 per cento, ma addirittura a Torino si registra il record di crescita di quasi il 10 per cento. Per quanto riguarda le moto/scooter, ovunque si registra una crescita che va dal 1,5 per cento a Roma, al 3,5 per cento di Bari. Comunque in tutte le città, eccezion fatta per Roma e Torino, l’aumento delle moto/scooter, in percentuale, è maggiore di quello delle auto. Passando in rassegna il parco potenzialmente circolante degli autocarri, si nota che è in calo a Firenze e Milano e in crescita ovunque con picchi del 5,1 per cento a Roma e del 22,6 per cento a Torino.
Osservando invece il dato di diffusione (tasso di motorizzazione), ovvero il numero di auto, di motocicli o di autocarri ogni 1000 abitanti (vedi qui), appare evidente che le auto sono presenti maggiormente a Catania (799) e Torino (750) e, meno presenti a Milano (511) e a Genova (471). Tra questi estremi si collocano le altre città Firenze (533), Bologna (539), Napoli (609), Palermo (632) e Roma (676). Le moto/scooter hanno, ovviamente, una diffusione minore, variabile tra 276 di Genova e 94 di Torino. In tutte le città, ad eccezione di Roma e Torino, la crescita della diffusione delle moto/scooter è maggiore di quella delle auto. Considerazioni simili sono possibili per gli autocarri, la diffusione è cresciuta ovunque tranne a Milano (-0,9 per cento) e Bari (-1,8 per cento), cresciuta con valori variabili tra 0,7 per cento di Genova fino al 21,9 per cento di Torino. A Roma la crescita è stata consistente (5,3 per cento).
A questo punto, è interessante confrontare, la diffusione (vedi qui), delle città prese in esame rispetto a Roma (Roma=100). Negli anni 2023 e 2024 è evidente che, ogni 1.000 abitanti circolano 25 auto in meno rispetto a Roma. A Napoli ne circolano 10 meno, a Torino 10 in più, a Palermo 7 in meno, a Genova 30 in meno, a Bologna e Firenze circa 20 in meno, a Bari 13 in meno e a Catania 18 in più. Per quanto riguarda gli scooter, la situazione simil Roma, c’è a Milano e a Bologna, ovunque ne circolano sensibilmente di più (da 121 di Napoli a 192 di Genova). Ne circolano meno di Roma solo a Torino (35 in meno) e a Bari (14 in meno). Ma ovunque la crescita della diffusione è superiore rispetto a Roma! Gli autocarri sono sempre meno presenti rispetto a Roma tranne a Torino e a Catania dove ne circolano 57 e 31 in più.
CONCLUSIONI
La presenza delle auto, delle moto/scooter e degli autocarri, ogni 1.000 abitanti, continua a crescere. Quindi è ipotizzabile che la percorrenza media annuale (km/anno) si stia riducendo. Inoltre, le auto sono sempre più ingombranti e pesanti. L’essere più ingombranti incrementa il traffico e l’essere più pesanti incrementa l’usura e l’inquinamento. I mezzi fermi, in sosta, possono essere in aree private o banalmente per strada, occupando parcheggi magari utili agli avventori. Inoltre con l'aumento della presenza delle moto/scooter si riduce il traffico e il logorio dell’asfalto. Purtroppo dai dati Aci non è possibile vedere le dimensioni e le masse delle autovetture (almeno per classi di dimensioni e masse) e neanche la percorrenza media. La percorrenza viene registrata in sede di revisione e potrebbe essere esposta nel cruscotto di estrazione dei dati.
Mentre il “tema inquinamento” resta un argomento molto complesso. Per esempio a Roma, osservando i valori di PM10 espressi in microgrammi a metro cubo, si registra un calo, in prima approssimazione, in tutte le centraline e il non raggiungimento della soglia dei 35 giorni l’anno con concentrazione media superiore a 50 microgrammi a metro cubo. Con questi trend di motorizzazione, anche grazie al passaggio a veicoli meno inquinanti, sicuramente la componente dovuta ai motori per l’autotrazione si ridurrà. Questa informazione, sicuramente gradevole, non è sufficiente per stare tranquilli perchè occorre registrare oltre alla massa di PM10 emessa al chilometro (mg/km) anche il numero di particelle emesse al chilometro: le più piccole sono le più dannose! Al momento questo dato non è presente nei report quotidiani per esempio dell’Arpa Lazio.
CONCLUSIONI IN SINTESI
1) La presenza delle auto, moto/scooter e autocarri, ogni 1.000 abitanti, continua a crescere quasi ovunque;
2) È ipotizzabile che la percorrenza media annuale (km/anno) si stia riducendo: si propone pertanto di cambiare nome da “Parco Circolante” a “Parco Potenzialmente Circolante”;
3) Le auto tendono ad essere più ingombranti e pesanti incrementando il traffico e l’inquinamento e l’usura degli pneumatici e dell’asfalto;
4) Le auto ferme, in sosta, a maggior ragione perché più ingombranti, possono essere in aree private o banalmente per strada occupando parcheggi magari utili agli avventori;
5) Con l'aumento della presenza delle moto/scooter si riduce il traffico e il logorio dell’asfalto che è dovuto prevalentemente dalla massa del veicolo medio;
6) Il capoluogo lombardo mostra chiaramente che una rete metropolitana e tranviaria estesa, da una periferia all’altra passando per il centro, riduce la presenza delle auto. A Roma, per esempio, alla stazione pullman Saxa Rubra potrebbe arrivare, la linea metropolitana A, come sfiocco da Spagna utilizzando la linea Roma-Viterbo;
7) Purtroppo dai dati Aci non è possibile vedere né le dimensioni e né le masse (neanche per classi di dimensioni e masse). Tali valori sarebbero utili per stimare approssimativamente il traffico e l’usura delle strade;
8) Purtroppo, sempre dai dati Aci, non è neanche possibile ottenere la percorrenza media anche se essa viene registrata in sede di revisione;
9) Con questi trend i valori di PM10 espressi in microgrammi a metro cubo, registreranno un calo della quota dovuta ai motori delle auto. Comunque per valutare l’effetto sulla salute è fondamentale indicare nei report quotidiani, l’inquinamento di PM10 e di PM2,5, non solo in microgrammi a metro cubo, ma anche come numero di particelle al metro cubo.
Aggiornato il 04 giugno 2025 alle ore 12:05