Due Papi a confronto: Francesco e Leone XIV

Zitto zitto, piano piano, senza far tanto baccano, questo papa francescano diede inizio alla riforma della Santa Madre Chiesa, per lasciare almeno un’orma della sua genialità. Per non scuotere la Curia, che se un papa mai s’azzarda a portare una modifica contro lui lesta s’infuria, e magari, per far prima, lo rimanda a casa sua (così fu con Celestino V, con Albino Luciani e Joseph Aloisius Ratzinger (per non dir degli altri papi che mandò nell’aldilà), furbo, astuto e intelligente, fece il finto baccalà. Rivolgendosi alla folla, cominciò con il “Buongiorno”, il “Buon pranzo” e il “Ricordatevi di pregare anche per me”. Poi, passato un po’ di tempo, dopo il solito saluto, criticando il Padre nostro, inventato da Gesù, pensò bene di sopprimere “Non c’indurre in tentazione”, quando il mondo sa che Dio disse a “satana” (che allora, col valore di aggettivo, era l’angelo “avversario”, che più tardi Tertulliano trasformò di botto in Satana, ch’era il Diavolo in persona): “Vedi un po’ l’amico Giobbe se davvero mi vuol bene: sto patendo tante pene, prova, stuzzicalo un po’, e poi fammelo sapere”. Sennonché quel satanello scaltro non s’accontentò e calcò troppo la mano, per cui Dio di ciò soltanto dopo lo rimproverò. Fra parentesi dirò che in passato Benedetto mosse a Dio questo rimprovero: “Perché taci? Perché dormi? Forza, su, Signore, svegliati! Perché mai permetti a Satana tante stragi ed olocausti? Gli dài troppa libertà”.

Ritornando alla Riforma della nostra Santa Chiesa (lo ripeto, senza offesa), dopo il taglio al Padre nostro “Non c’indurre in tentazione”, Papa Francesco, dal suo candido balcone sentenziò che il sesso è un “dono” del Signore, precisando “se all’amore s’accompagna”. Non bastava più la fede, che Agostino dice, schietto, che da sola non funziona: “Anzitutto, occorre scernere e capire: se capisci, solo allora tu puoi credere”. Dopo il sesso, ch’era come un preludio al gran finale, è venuto il matrimonio dei preti e tutti quanti i ministri della Chiesa, ovviamente sino al papa, come manna giù dal Cielo. A quel punto Benedetto XVI s’è svegliato dal suo sonno ed è nato un grande scontro fra i due papi, un terremoto quale mai non c’era stato nella storia della Chiesa: Benedetto XVI un “antipapa” e Francesco un “anticristo”, perché Cristo in fondo ha detto: “Chi mi ama pianti tutto, moglie e figli, e segua me”. La sparata di Francesco, più che un vero e proprio sisma ha prodotto un grande scisma. Ora il papa toglierà, se non tutto il Pater noster, quale suo ultimo poster, la divina volontà. Papa Francesco, con quel fare sciolto, con quel tuo schietto andare fra la gente, vai mostrando di Dio soltanto un volto, quello mite, benevolo e clemente, il che ti rende amato e bene accolto. Ma ciò non basta, non è sufficiente. Se tu mostrassi pure il lato colto di Dio, quello solenne e trascendente, anche ai dotti saresti assai gradito e ne avresti di più sulla tua via. Accetta dunque il mio modesto invito: in quella tua spontanea epifania, che di te sta facendo quasi un mito, mettici un poco di teologia.

Papa Francesco, ma che cosa fai? Ora ci esorti pure a digiunare, come se per fuggire i nostri guai bastasse veramente non mangiare. Con tante verità questo ci dài? Fra migranti e digiuni non mi pare che gli argomenti che affrontando vai abbiano qualche cosa da insegnare. Perciò ti dico (e Dio me lo perdoni): la Chiesa con le amene tue trovate sta perdendo prestigio. Alza un po’ i toni, sostanzia le tue ovvie chiacchierate, perché – facendo salvi i tuoi sermoni – c’è chi ha fame di cose più elevate. Papa Francesco, te lo dico schietto: i tuoi sermoni non mi vanno giù. Tu parli, parli, e pure con affetto, ma sempre e solamente di Gesù. Dimmi che cos’è Dio, qual è il concetto, la visione reale che ne hai tu, dimmi s’è meglio il cuore o l’intelletto, se valga più la fede o la virtù, cos’è stato il peccato originale, se credi veramente nell’inferno, che cos’è il bene, da chi viene il male. Ma dimmelo con spirito moderno, non con la fantasia tradizionale, perché con quella, ormai, più non discerno.

Aggiornato il 14 maggio 2025 alle ore 11:32