
Il 267° papa è stato eletto. È Robert Francis Prevost: si chiamerà Leone XIV. I 133 cardinali hanno trovato al quarto scrutinio il successore di Papa Francesco. La fumata bianca è arrivata alle 18.08. Ad annunciare il nuovo pontefice è stato il cardinale protodiacono francese Dominique Mamberti dalla Loggia delle benedizioni della Basilica vaticana. Il successore di Jorge Mario Bergoglio ha 69 anni. È la prima volta di un papa nordamericano. “La pace sia con tutti voi”. Sono queste le prime parole del nuovo pontefice. “Grazie a Papa Francesco”, ha detto Leone XIV ai 150mila fedeli in Piazza San Pietro. È seguito un lungo applauso e un boato. “Il male non prevarrà, siamo tutti nelle mani di Dio. Senza paura uniti mano nella mano andiamo avanti, siamo discepoli di Cristo”. È stato un altro passaggio del discorso del nuovo pontefice. La folla lo ha acclamato al grido di “Leone, Leone”. “Il mondo – ha aggiunto – ha bisogno della sua luce, l’umanità necessita di lui per essere raggiunti da Dio e dal suo amore. Costruiamo ponti con dialoghi, incontri per essere un solo popolo in pace”. La prima preghiera di Papa Prevost è “per la pace del mondo”. Ha ricordato che oggi è la Madonna di Pompei e ha recitato una Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro. Il neo papa ha concesso l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli radunati e a quelli collegati con i mezzi di comunicazione. L’ultima indulgenza plenaria era stata concessa nell’Urbi et Orbi a Pasqua da Papa Francesco, il giorno prima della sua morte. Leone XIV ha ricordato di essere un “figlio di Sant’Agostino”, al momento del saluto della Chiesa di Roma e quando, a sorpresa, ha iniziato a parlare in spagnolo. “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost. Un onore realizzare che è il primo papa americano”. È quanto scrive Donald Trump sul suo social Truth. “Che emozione per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. Sarà un momento davvero significativo!”, ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti. Il motto episcopale del neoeletto Papa Leone XIV richiama un’espressione di Sant’Agostino tratta dall’Esposizione sul Salmo 127: “In Illo uno unum”. Con queste parole, il santo intende sottolineare che, pur essendo molti, i cristiani sono uniti in un solo corpo nell’unico Cristo.
Robert Francis Prevost è un interessante profilo di “yankee latinoamericano”. Prevost è un cardinale di Curia, vicino a Bergoglio. Dal 2023 è prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Nello stesso anno ha ricevuto la porpora. Nato a Chicago da una famiglia di origine francese, agostiniano, si è laureato in Diritto canonico. Dall’85 al 1999 è stato missionario in Perù. Tornato a Chicago, nel 2001 è diventato priore dell’Ordine di Sant’Agostino, carica che ha tenuto fino al 2013. In quell’anno è tornato in Perù, come vescovo di Chiclayo. Bergoglio lo ha chiamato a Roma nel 2023. Il vescovo statunitense, che parla correntemente spagnolo, portoghese, italiano e francese, in Perù aveva dimostrato una particolare attenzione agli emarginati e ai migranti, molto apprezzata da Francesco. Da prefetto per i vescovi, ha nominato centinaia di prelati, forgiando una generazione di religiosi “bergogliani”, aperti e progressisti. Prevost si è guadagnato fama di cardinale schivo ed equilibrato. Nel 2023 ha gestito insieme al segretario di stato Pietro Parolin la grana del Cammino sinodale tedesco: un dibattito interno alle diocesi germaniche che stava diventando troppo innovatore, e rischiava di provocare uno scisma. Prevost ha riportato il percorso nell’ortodossia, ma senza traumi. Sul suo nome potrebbero essere arrivati i voti dei cardinali latinoamericani, che non hanno candidati forti, e degli statunitensi, troppi divisi tra progressisti e conservatori. L’anno scorso Prevost e il suo successore nella capitale dell’Illinois, Blaise Cupich (anche lui progressista) sono stati denunciati per non aver preso provvedimenti tra gli anni Ottanta e Novanta contro due agostiniani, poi condannati per abusi. In Perù, il prefetto per i vescovi è stato accusato da tre sorelle di aver insabbiato la loro denuncia di aver subito abusi sessuali da parte di due sacerdoti. La diocesi di Chiclayo ha spiegato che l’allora vescovo le aveva consigliate di fare denuncia alle autorità civili, e che il processo canonico era stato interrotto quando la magistratura aveva archiviato il procedimento per prescrizione.
La prima fumata di oggi, arrivata intorno alle 11.50, è stata di nuovo nera. Poi alle 18.08 è arrivata la fumata bianca. Straordinaria ovazione in Piazza San Pietro. “Habemus Papam”, è il grido scandito dai fedeli mentre saltano in piazza dove un grande boato ha accolto la fumata bianca. Gli smartphone sono stati a lungo puntati verso il comignolo avvolto in una nube bianca e in direzione delle campane a festa della basilica. I fedeli piangono di gioia mentre un gruppo di suore ha dato il via a un ballo in piazza. In tanti sventolano bandiere del Vaticano e dei Paesi di provenienza mentre i più piccoli saltano al grido: “Il papa!”, facendo un girotondo. La banda della Gendarmeria vaticana e il picchetto d’onore della Guardia Svizzera sono entrati a Piazza san Pietro subito dopo la fumata bianca. Dal 1900 in poi sono stati cinque i papi eletti al secondo giorno di Conclave: prima di questo è toccato a Pio XII, Giovanni Paolo I, Benedetto XVI e Francesco. A ridosso della Seconda guerra mondiale si tiene il Conclave più breve del secolo scorso: bastano tre scrutini in due giorni ad Eugenio Pacelli per salire al soglio pontificio con il nome di Pio XII, il 2 marzo del 1939. Albino Luciani raggiunge il quorum in due giorni e quattro scrutini diventando papa il 26 agosto del 1978 con il nome di Giovanni Paolo I. Anche Joseph Ratzinger, primo Papa del terzo millennio con il nome di Benedetto XVI, viene eletto in due giorni e quattro scrutini, il 19 aprile del 2005. A Jorge Mario Bergoglio sono stati sufficienti cinque scrutini e due giorni il 13 marzo 2013.
Aggiornato il 08 maggio 2025 alle ore 20:48