
Con un linguaggio semplice si cercherà di chiarire ai ragazzi le opportunità di una fonte energetica troppo a lungo demonizzata
Prenderà il via venerdì 11 aprile, presso l’Istituto Tecnico Industriale Statale di Genazzano, il ciclo di conferenze “Ritorno al nucleare”, promosso dall’associazione Ripensiamo Roma con l’obiettivo di avvicinare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado al dibattito sull’energia nucleare, facendo chiarezza sui reali vantaggi, oltre i pregiudizi e gli stereotipi ideologici. Il secondo appuntamento è in programma venerdì 9 maggio presso l’Istituto Paritario Gesù e Maria a Roma. “Ai ragazzi spiegheremo che l’Italia ha bisogno di affrontare con coraggio e lucidità la sfida energetica del futuro – afferma Donato Bonanni, presidente dell’associazione Ripensiamo Roma – L’energia nucleare di nuova generazione non è una minaccia, ma una risorsa fondamentale per un futuro sostenibile, sicuro e competitivo”.
Con un consumo elettrico in continua crescita (305,6 terawattora nel 2023, con stime che indicano un possibile raddoppio entro il 2050), e con l’aumento della domanda da parte di settori energivori come l’Intelligenza artificiale, è sempre più evidente che il solo ricorso alle fonti rinnovabili non sarà sufficiente. “Sole e vento sono preziosi, ma non programmabili – sottolinea Bonanni – L’instabilità delle fonti rinnovabili richiede costosi investimenti per la rete e per sistemi di accumulo. Il nucleare, invece, garantisce continuità, zero emissioni di CO2 e un ingombro minimo sul territorio”.
Il progetto “Ritorno al nucleare” punta quindi a sensibilizzare le nuove generazioni sull’urgenza di scelte energetiche consapevoli, basate su dati scientifici e non su ideologie. “C’è ancora molta confusione nell’opinione pubblica – continua Bonanni – Si confonde la tossicità con la radioattività, si demonizzano le scorie dimenticando che anche la medicina nucleare produce rifiuti gestiti senza alcun problema. La conoscenza è l’unico antidoto alla paura”. Bonanni rileva che in un futuro sempre più automatizzato e digitale, alimentato da data center e infrastrutture smart, l’Italia rischia di non reggere la domanda se non si dota di fonti energetiche stabili e programmabili. Le centrali a carbone stanno chiudendo, quelle a gas risentono delle crisi geopolitiche e della conseguente instabilità dei mercati. In questo scenario, escludere il nucleare significherebbe mettere a rischio la sicurezza energetica nazionale, accettando di acquistare energia da Paesi confinanti che già lo utilizzano da decenni.
“La nostra iniziativa non è una provocazione, ma un invito al confronto aperto e razionale – conclude Bonanni – I ragazzi devono essere protagonisti delle scelte del domani e il nucleare è una di queste. Non possiamo più permetterci il lusso di ignorare questa opportunità”. Il ciclo di conferenze continuerà nei prossimi mesi in altri istituti della Capitale e del Lazio.
Aggiornato il 09 aprile 2025 alle ore 13:03