Ultras, ogni maledetta domenica vincere o perdere non conta, è il titolo del primo libro di Lamberto Ciabatti, autore televisivo e documentarista.
Ciabatti, dopo una lunga ricerca e molteplici incontri, ha dato voce a 12 persone appartenenti a diverse tifoserie da Bergamo a Palermo, che aprendosi con fiducia, senza filtri, gli hanno esposto fatti e avvenimenti che si sono svolti fra gli anni Settanta e il 2000, vivendo le curve degli stadi.
Nel libro si racconta chi sono gli ultras e qual è la loro mentalità. Un fenomeno, quello degli ultras, che non è un semplice fatto di costume, ma un sintomo del cambiamento sociale in atto fra gli anni Sessanta e i primi anni Settanta, quando inizia l’hooliganism in molti Stati europei, termine inglese usato dai sociologi per descrivere una serie di azioni compiute dalle tifoserie nel mondo del calcio.
Dall’obiettivo iniziale di voler influire sull’esito della partita attraverso un sostegno scenografico e corale, si è passati presto all’utilizzo della forza fisica e della violenza per la supremazia sul campo e sugli spalti. Ma la passione per la maglia, per gli ultras diventerà presto violenza non rivolta esclusivamente verso la squadra antagonista per annichilire gli avversari, ma anche per veicolare messaggi politici di dissenso, istanze antisistema ‒ che traspariva anche dal vestiario ‒ loro contro le istituzioni. Infatti si contavano, e non raramente, diversi attacchi contro le forze dell’ordine.
Dal libro di Ciabatti emergono contraddizioni fra violenza e solidarietà, condite con l’estremismo politico. Pur carico di violenze, si evince da queste pagine che il mondo degli ultras è anche intriso da valori insospettabili di lealtà, fedeltà, fratellanza e sostegno, oltre la fede per la propria squadra. Si potrebbe dire: un'ideologia pura e disinteressata.
Negli ultimi decenni sono emerse prepotentemente in Italia contaminazioni di alcune frange ultras, connessioni con la criminalità organizzata, che sono state oggetto di indagini da parte delle autorità e in diversi casi sono venuti a galla per le attività economiche illegali (parcheggi, bar, biglietti, merchandising).
Tuttavia è del 2024 l’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Milano che ha svelato, nuovamente e più incisivamente, i fitti rapporti fra mafia, violenza e tifo organizzato.
Il periodo raccontato dall’autore attarversa anche gli anni dell’emancipazione delle donne. Ciabatti ci ha raccontato ‒ anche nel video all’interno di questo articolo ‒ quale fosse il ruolo di mamme, mogli e compagne, in questi laboratori dell’indipendenza, del riscatto e dell’autonomia delle donne, che fungevano da cuscinetto fra i gruppi ultras e le forze dell’ordine, e che organizzavano cori e striscioni.
Aggiornato il 25 marzo 2025 alle ore 17:23