Medicina a Km 0
L’ospite di questo mercoledì a Medicina a Km 0 è il professore Luigi Sabino, dirigente Medico di primo livello del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Sant'Andrea di Roma, con il quale abbiamo parlato del problema dell’acufene.
L’acufene è un disturbo uditivo che dipende dalla percezione individuale del suono che proviene dalle proprie orecchie senza che questo corrisponda a un reale suono dell’esterno. Esistono due diverse tipologie di tale disturbo, l’acufene endotico e quello extra-endotico. Quest’ultimo è sempre un suono che non viene generato da una fonte di rumore, ma è legato a problematiche da distretti localizzati vicino o distanti dall’orecchio.
L’acufene può anche essere un’espressione della psicologia dell’individuo, quindi attribuito a persone che hanno disturbi del sonno o della sfera emotiva e che possono percepire l’acufene in maniera molto più amplificata
L’alcool è una molecola tossica per il fegato e anche per le cellule nervose e nello specifico per quelle dell’orecchio. Partiamo dal presupposto che l’orecchio interno riceve l’irrorazione sanguigna da una unica arteria che è quella uditiva interna e può subire dei danni a seguito di riduzioni del calibro della stessa arteria, ad esempio per la patologia aterosclerotica, che riconosce come causa principale il colesterolo; quindi, diete ricche di grassi possono ritenersi dannose per l’orecchio.
Per chi soffre di questo disturbo esistono diversi rimedi che possono diminuire questo “suono fantasma” ma in alcuni casi il paziente deve imparare a conviverci senza cercare rimedi alternativi che non siano prescritti da un medico e che in sostanza consistono nell’utilizzo di un apparecchio acustico, l’agopuntura e il cortisone.
Aggiornato il 12 febbraio 2025 alle ore 17:33