Trapianti, è record: “Sono 4.692 nel 2024, il numero più alto di sempre”

Il Centro nazionale trapianti registra dei numeri mai realizzati prima. Mai così tanti trapianti e donazioni di organi nel nostro Paese. Nel 2024 in Italia sono stati 2.110 i donatori di organo, con un +2,7 per cento rispetto all’anno precedente. Sono stati 4.692 invece i trapianti (+5,1 per cento). Sono solo alcuni dei dati che emergono dal Rapporto sulle donazioni e i trapianti in Italia presentato ieri al Ministero della Salute. Tuttavia, viene segnalato un elemento di preoccupazione e valutazione: tra quanti dichiarano le proprie volontà in sede di rinnovo di carta di identità, più di uno su 3 (36,3 per cento) dice no alla donazione degli organi. D’altro canto, i numeri mostrano un costante miglioramento del sistema dei trapianti nel nostro Paese. Esulta ministro della Salute Orazio Schillaci. “Questi dati – afferma – sono la testimonianza del valore e del livello del nostro sistema sanitario pubblico, di come si possano avere delle prestazioni di eccellenza gratuitamente. Le donazioni d’organi sono sintomo di civiltà e sono aumentate. Ma credo si possa fare ancora di più”. Le donazioni salgono e per la prima volta si supera il tetto dei 30 donatori per milione di persone, un livello che colloca il nostro Paese ai primi posti europei. Di pari passo si registra un incremento dei trapianti: circa la metà (2.393) sono di rene (+6,6 per cento rispetto al 2023); quelli di cuore sono stati 418 (+13 per cento). In aumento anche i trapianti di fegato 1.732 (+1,8 per cento), mentre sono in lieve calo quelli di polmone (passati da 188 a 174); stabili quelli di pancreas (36). A trainare i trapianti nello scorso anno è stata soprattutto la crescita della donazione a cuore fermo, cioè quella da pazienti la cui morte viene accertata dopo un arresto cardiaco di almeno 20 minuti. Questa modalità rappresenta il 13,2 per cento di tutti gli interventi realizzati.

 Numero record anche per le donazioni (410) e i trapianti (1.095) di cellule staminali ematopoietiche da non consanguinei, con una crescita anche dei potenziali donatori di midollo osseo che per la prima volta hanno superato il mezzo milione. Intanto, si confermano le forti differenze territoriali, con quattro Regioni del Nord che, da sole, realizzano il 55 per cento dei trapianti: Lombardia (904), Veneto (718), Piemonte (504), Emilia-Romagna (497). Tuttavia migliora il Sud, in termine sia di attività di trapianto sia di donazione. “È importante sottolineare una crescita della capacità di donazione del Sud, che quest’anno ha contribuito in maniera più significativa rispetto agli anni precedenti alla capacità globale di donazione dell’Italia. Ci auguriamo che questo trend prosegua”, ha affermato il direttore del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin. Preoccupazioni, invece, arrivano sul fronte del rifiuto alle donazioni. Mentre l’opposizione al prelievo degli organi registrato nelle rianimazioni è leggermente calato nel 2024, passando dal 30,3 per cento al 29,3 per cento, negli uffici anagrafe il trend è inverso e, tra quanti hanno espresso la propria volontà al momento del rinnovo della carta di identità, il 36,3 per cento ha optato per l’opposizione al prelievo degli organi. È un dato che, nell’immediato, incide poco sul trend dei trapianti, ma che potrebbe avere un forte impatto in futuro. “Ci preoccupa molto soprattutto la crescita dell’opposizione nei giovani tra i 18 e 30 anni”, ha proseguito Feltrin. “Dobbiamo ambire a risultati migliori, in particolare a ridurre le opposizioni al momento del rilascio della carta di identità”, ha afferma il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Rocco Bellantone. Si tratta di un lavoro soprattutto culturale. Come sottolinea Bellantone, “l’idea, condivisa con il ministero della Salute e quello dell’Istruzione e del Merito, è quella di fare delle campagne a livello scolastico per implementare la cultura della donazione”.

Aggiornato il 14 gennaio 2025 alle ore 10:59