Ha ragione Briatore

Banalizziamo. Sono imputato in un processo per evasione fiscale nel quale mi viene confiscato uno dei miei beni (ammettiamo un’autovettura) che mi viene appunto sequestrata e viene poi rivenduta per 4mila euro a un terzo. La macchina varrebbe il doppio ma non c’è nulla da fare. Il procedimento si conclude dopo più di dieci anni con la mia assoluzione. È quest’ultima che mi spinge a richiedere un risarcimento di importo pari alla differenza tra gli euro incassati dalla vendita dell’autovettura e il suo reale valore: in questo caso 6mila euro

Andiamo invece ora al caso reale, quello di Flavio Briatore che, dopo 14 anni, vede ancora non chiusa del tutto la sua vicenda giudiziaria, nonostante il processo che lo vedeva accusato di evasione fiscale era finito con l’assoluzione in Cassazione nel 2022. L’imprenditore, però, tra le varie sanzioni inflitte, aveva subìto anche la confisca del suo yacht, e ora reclama 12,6 milioni di euro proprio per quella confisca che era stata seguita dalla vendita a terzi dell’imbarcazione stessa. L’importo richiesto da Briatore non è altro che la differenza tra il reale valore dello yacht (una delle cento più grandi imbarcazioni di lusso mai costruite al mondo) e quanto incassato dallo Stato con la vendita del panfilo. In base a quanto riportato dal quotidiano La Verità, Briatore avrebbe fatto causa alla presidenza del Consiglio come previsto dalla legge del 1988. Si legge ancora che, “in caso che il risarcimento venga concesso, la presidenza del Consiglio potrà successivamente rivalersi sugli stessi magistrati della Corte d’appello attraverso la Corte dei conti”. Non ci resta che attendere per vedere come finisce la vicenda. Ci si scuserà se noi siamo dalla parte di Briatore.

Aggiornato il 02 gennaio 2025 alle ore 17:31