Stefano Orlandi, l’eccellenza italiana a Doha

Martedì scorso la “nave più bella del mondo” è arrivata a Doha, in Qatar. Dopo i saluti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è arrivato anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha inaugurato nel Villaggio Italial’orto del Villaggio”. Un’oasi verde dedicata ai prodotti dell’eccellenza italiana all’ombra dell’Amerigo Vespucci. A fianco del rappresentante dell’Esecutivo, anche l’ambasciatore d’Italia in Qatar, Paolo Toschi. “Un’iniziativa – quella del tour mondiale e del Villaggio Italia – che sta producendo effetti da un punto di vista economico molto visibili”, ha sottolineato Lollobrigida. “Non a caso l’agroalimentare sta crescendo in maniera ancora più rilevante rispetto a qualsiasi altro tipo di produzione nazionale in una fase che non è, in termini geopolitici, ottimale”, ha concluso il ministro.

E saranno i due esponenti della politica italiana a premiare stasera, durante una cena di gala, lo chef romano Stefano Orlandi, attualmente a capo della cucina del prestigioso Cecconi's - The Ned Doha. Il capocuoco del ristorante dell’hotel di lusso, classe 1997, verrà riconosciuto da Lollobrigida e Toschi per il suo “eccezionale contributo nella promozione della cucina italiana nello Stato del Qatar”. Un passato nelle cucine di Heinz Beck e Massimo Bottura, chef Orlandi è alla sua seconda esperienza come capocuoco.

Quando hai capito di aver intrapreso la strada giusta (quella della cucina)?

È un percorso che parte da lontano. Quando ho deciso che volevo lavorare in cucina avevo solo 16 anni e sapevo a malapena tenere una padella in mano, ma questo mondo mi affascinava, mi piaceva guardare video e interviste dei grandi chef, e così ho deciso di cambiare scuola e iniziare a studiare per entrare a far parte di quel mondo anche io. L’obiettivo era imparare proprio da loro (Heinz Beck, Massimo Bottura) e creare il mio stile e la mia visione di cucina.

Come sei arrivato al The Ned Doha?

Non sono mai stato uno che si tira indietro da una sfida. Ho visto in questo progetto al The Ned la possibilità di crescere, di mettere in mostra quanto di buono fatto finora in un contesto internazionale e sono convinto che alla fine sia stata la scelta giusta.

Cosa rappresenta per te il riconoscimento del governo Italiano?

Sono molto orgoglioso di ricevere questo premio. È un onore rappresentare l’Italia e i suoi gusti grazie alla mia cucina, in un Paese che sta crescendo e si sta sviluppando tantissimo come il Qatar.

Oltre a questo grande traguardo, qual è il ricordo più bello che hai nella tua carriera da chef?

Lavorare come chef è un’esperienza molto affascinante. Ti permette, se ne hai voglia, di lavorare in tutto il mondo, di conoscere nuove lingue, nuove persone, nuovi gusti. Di ricordi belli ne ho molti, se dovessi sceglierne uno in particolare penso sia quando siamo stati premiati dalla Guida Michelin con la prima stella a Gucci Osteria da Massimo Bottura a Firenze nel 2019.

Infine, che progetti hai per il futuro? Cosa pensi riguardo allidea di aprire il tuo ristorante?

Adesso sono concentrato su questo percorso al Cecconi’s - The Ned Doha, in futuro valuterò sicuramente altre opzioni, non nego che mi piacerebbe tornare in Italia. Parlando del mio ristorante, un giorno lo aprirò, ho tante idee che vorrei portare avanti e sono sicuro che non mancheranno le occasioni.

Aggiornato il 20 dicembre 2024 alle ore 15:24