Nicolò Rapisarda è un poeta italiano dell’attuale epoca letteraria. Le sue composizioni, i versi che escono dalla sua penna, sono così soavi che trascinano chi li legge in un immaginario paradiso denso di figure quasi angeliche: il lettore (e le lettrici) non possono non sentirsi avvolti dal senso di dolcezza tipico del cuore che batte per un innamoramento.
Alcuni esempi della poetica del Rapisarda. “Ti sputo in faccia solo per condire il sesso, ti chiamo ‘puttana’ solo perché me l’hai chiesto, ti sbavo il trucco, che senza stai pure meglio, ti piace solamente quando divento violento”. Bella, no? Ma non finisce qui: “Martina o Vanessa? Non mi ricordo, mi gira la testa. La porto a casa, le faccio la festa”. Già, a lui gira la testa ed il motivo l’artista lo spiega in un altro verso del medesimo componimento: “Primo bacio, primo trip, caramelle nel suo drink”. Sublme senza ombra di dubbio. Ma il Rapisarda sa essere ancora più galante: “Prendo una bitch, diventa principessa, le ho messo un culo nuovo, le ho comprato una sesta”. Dire affascinante è davvero riduttivo!
Della poetica del Rapisarda (detto anche Tony Effe) è rimasto colpito anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, insieme al suo entourage. Il podestà capitolino – che, è giusto ricordarlo, è già di suo un musicista – ha pensato “bene” di far esibire l’F nella prossima notte di Capodanno, insieme a tale Mara Sattei e Mahmood. È scoppiato il putiferio ed il “Santana de’ noantri” è stato costretto a rimangiarsi la decisione: niente Capodanno con il Rapisarda. Altro putiferio: via contro la minaccia di censura e via anche Mahmood e Sattei per solidarietà con il “poeta rifiutato” ed anche un po’ incompreso. Insomma, il caos!
Mentre stiamo scrivendo si ipotizza che per la notte di San Silvestro resti disponibile a suonare il solo sindaco che si accompagnerà, per tutta la memorabile serata, con la sua chitarra che, però, sembra essere inopinatamente scordata e il cantore non sembra essere in grado di sistemarla.
Finisce un anno bisestile, ne inizia un altro già stonato: speriamo bene.
Aggiornato il 19 dicembre 2024 alle ore 13:10