Questa mattina presso la sala consiliare di Palazzo di Città a Bari, prima della cerimonia del Premio “Nicolino d’Oro”, promosso dal circolo Acli-Dalfino, l’amministrazione comunale ha reso omaggio a Enrico Dalfino, uomo politico, giurista e sindaco di Bari (1990-91) nel trentennale della morte, con un momento di ricordo affidato alle testimonianze del sindaco Vito Leccese.

Per l’occasione abbiamo incontrato il figlio Giuseppe davanti alla scultura pubblica collocata sul Lungomare IX Maggio di Bari, nel quartiere San Girolamo. La scultura dal titolo “Sono Persone 8.8.1991” riporta, tradotta in codice morse, la famosa frase che Enrico Dalfino pronunciò l’8 agosto del 1991 quando si trovò a gestire lo sbarco di circa 20mila profughi albanesi arrivati al porto di Bari in un frangente in cui i principali esponenti delle istituzioni sul territorio baresi erano in vacanza: “Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”.

La scultura è stata realizzata da Jasmine Pignatelli, che nel video racconta come è nata la sua creazione. Infine, il ricordo del dottor Domenico Magistro, all’epoca consigliere comunale, che ci svela dei retroscena inediti sul rapporto con l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il quale intervenne sulla famosa frase pronunciata da Dalfino.

Aggiornato il 06 dicembre 2024 alle ore 16:57