Questa frase di Friedrich Wilhelm Nietzsche: “Le medesime passioni hanno nell’uomo e nella donna un ritmo diverso: perciò uomini e donne continuano a fraintendersi” potrebbe essere la chiave di volta per comprendere un interessante libro di Patrizia Claps e Loredana Di Nolfo: Ciao, single o sposata? Chat… si gira! (casa editrice Il seme bianco).
Le autrici hanno selezionato le storie di 22 donne che utilizzando le opportunità offerte dall’universo digitale, come ognuno di noi per lavoro, incontrano per caso o curiosità, il mondo della messagistica e della chat entrando, così, in contatto con il mondo virtuale. Certamente i motivi sono vari per cui oggi si usano le chat per conoscere persone, il più banale è quello del poco tempo a disposizione, ma credo che sia insito in noi un altro elemento che è quello del mistero e della paura della conoscenza. Mistero di trovare il tanto osannato principe azzurro nella chat, ma anche la paura e l’inadeguatezza di conoscere una persona direttamente dal vivo.
Tutte queste storie che vengono raccontate hanno un punto in comune, che è il corteggiamento, l’incontro e il comportamento di fuga dell’uomo. Il libro si legge in modo scorrevole ed è anche divertente, si passa da storie romantiche, che sembrano adolescenziali, a storie altamente razionali, ricche di sfumature, di introspezioni femminili e del comportamento del maschio. In queste sfumature che il libro evidenzia credo che ogni maschio ci si possa ritrovare, non perché le pratica, ma perché ci appartengono culturalmente in quanto maschi. Questi meccanismi relazionali, da un lato, vengono messi in moto dall’uomo per conquistare l’attenzione della donna, dall’altro bisogna riconoscere che le donne da questi meccanismi sono attratte. È estremamente interessante come elaboriamo il trasferimento dei segnali relazionali (sguardo, postura, sorriso, tonalità, la stretta della mano in un saluto) dal rapporto reale a quello virtuale di una foto e, a sua volta, il senso che diamo a dei like e a degli smile come simboli di accettazione di noi e di quello che diciamo.
Si opera un trasferimento su bacini e cuoricini come relazione vera senza realmente conoscersi, il linguaggio digitale, cioè il messaggio, è da noi interpretato in base al nostro bisogno e all’idea che ci siamo immaginati dell’altro. Anche nella prima telefonata possiamo auto ingannarci nel sentire il tono della voce in base al nostro interesse o, se vogliamo, alla curiosità che il gioco ci induce.
Certamente la solitudine interiore e le frustrazioni quotidiane giocano un ruolo fondamentale nelle chat, sia perché possiamo presentarci per ciò che siamo o per ciò che non siamo, ma come poi si dimostra nel libro, la realtà arriva sempre con gli incontri, dove si può continuare a recitare o a essere sé stessi, a fuggire da noi stessi difronte all’altra, per gli stessi motivi per cui si è voluto cercare un’altra persona. Il testo ovviamente offre dei racconti che finiscono, che non hanno un seguito, con le nevrosi e paure maschili che comunque attraggono le protagoniste, finché i maschi non scompaiono lasciandole nel dubbio chi erano e cosa hanno vissuto.
Un bel lavoro di introspezione umana e digitale dalla parte delle donne, dei loro dubbi, del loro bisogno di una relazione. Utile anche agli uomini perché ne evidenzia i comportamenti di fuga, di egoismi e narcisismi mai dichiarati. Sarebbe interessante un lavoro simile dal punto di vista maschile, per poi poterli confrontare. Dunque un libro consigliabile per tutti, ma in particolare alle giovani donne per comprendere le strategie di fuga o le fragilità maschili, ma anche l’attrazione un po’ masochista delle fragilità femminili. Dice lo psicologo Granville Stanley Hall: “Ogni teoria sull’amore, da Platone in giù, insegna che ogni individuo ama nell’altro sesso ciò che manca a sé stesso”.
(*) Ciao, single o sposata? Chat… si gira! di Patrizia Claps e Loredana Di Nolfo, Il seme bianco, 108 pagine, 15 euro
Aggiornato il 15 ottobre 2024 alle ore 08:58