Ogni giorno, si ricevono migliaia di pacchi. A domicilio o nei punti di raccolta, possono arrivare da un’altra città o persino da un altro Paese. I nomi più o meno famosi che si leggono ai lati dei grandi camion che li trasportano celano un’organizzazione interna spesso complessa e capillare. Scopriamo insieme qualcosa di più.
Magazzino e organizzazione interna
Uno dei termini di cui ci si chiede spesso il significato è supply chain, ovvero catena di supporto. È un concetto che si potrebbe definire in parte concettuale e in parte concreto, in quanto si tratta di una pianificazione vera e propria da cui far partire tutta una serie di azioni.
Uno spedizioniere, per esempio, dovrà innanzitutto avere un’idea ben precisa della mole di lavoro da affrontare, così da organizzare al meglio il magazzino e tutto ciò che ruota intorno a stoccaggio, carico, scarico e persino viaggio delle merci. In questo caso specifico, la ditta di trasporti può essere interna all’organizzazione o partner dello spedizioniere, a seconda di possibilità ed esigenze.
Più i processi sono automatizzati, più lo spedizioniere avrà i dati della merce disponibile o in partenza in tempo reale, maggiore sarà l’efficienza con cui potrà fornire il suo servizio al cliente finale.
Il trasporto: quali sono le fasi?
Il compito dello spedizioniere, dopo aver pianificato le diverse consegne, è quindi quello di affidarsi a un trasporto che risulti idoneo al tipo di merci con un buon rapporto tra rapidità e distanza: il trasporto su gomma è uno dei più diffusi ed è perfetto per le distanze brevi o medie, mentre per quelle più importanti occorrerà rivolgersi a compagnie aeree o ferroviarie.
In caso di trasporti oltre confine o comunque laddove vi siano pratiche doganali cui adempiere, lo spedizioniere va a occuparsi anche del lato burocratico, soprattutto avendo l’abilitazione idonea a tal proposito (spedizionieri doganali).
Se la distanza da coprire è notevole, come nel caso delle consegne intercontinentali, sarà opportuno pianificare un cosiddetto trasporto intermodale, ovvero che si avvalga di diversi mezzi di trasporto per ovviare ad esempio a un ordine oltreoceano.
Requisiti fondamentali dello spedizioniere
Qualunque ditta di spedizioni dovrà presentare dei requisiti imprescindibili: innanzitutto quelli morali, poi ovviamente anche finanziari. Tali capacità sono attualmente indicate nella cifra di almeno 100mila euro.
A livello personale, chi lavora nel settore delle spedizioni deve possedere una laurea di tipo economico o giuridico; in alternativa, va bene solo un diploma di scuole secondarie ma sempre in materie prettamente commerciali. Per avviare un’impresa propria, inoltre, l’esperienza pregressa diventa altrettanto fondamentale ancor prima di iscriversi al Registro delle Imprese.
Quali intermediari delle spedizioni, occorre avere regolare iscrizione a tale registro, nonché la Segnalazione certificata di inizio attività, comunemente nota come Scia. Grazie alla Scia, è possibile iniziare la propria attività fin da subito.
Per gli spedizionieri doganali, inoltre, bisogna in primis avere la cittadinanza europea e poi superare un esame di Stato, che attesterà la capacità di svolgere tutte le pratiche burocratiche legate alla Dogana. Sarà quindi l’Agenzia delle Dogane a rilasciare una vera e propria patente.
Aggiornato il 11 ottobre 2024 alle ore 08:31