Fiabaday 2024, giornata sulla promozione dell’accessibilità e dell’inclusione sociale

A Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, ha avuto luogo il Fiabaday 2024, giornata interamente dedicata alla promozione dell’accessibilità e dell’inclusione sociale. Giunta alla sua XXII edizione, Fiabaday, col patrocinio della Presidenza del Consiglio, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una città accessibile a tutti, dove le barriere architettoniche e culturali vengano abbattute. L’evento ha affrontato questioni come sanità, scuola inclusiva, trasporti, sport, inserimento dei disabili anche nel mondo del lavoro: evidenziando anzitutto la necessità di una regolare collaborazione tra Regione Lazio, Roma Capitale e altri enti locali.

L’iniziativa, organizzata dall’associazione Fiaba Ets, guidata dal presidente Stefano Maiandi e dal presidente emerito Giuseppe Trieste, ha visto presenti personalità del mondo politico, sociale, culturale e imprenditoriale. Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, pur ricordando che a Roma e nel Lazio, negli ultimi decenni, “sono stati fatti passi avanti significativi, tanto resta ancora da fare”, per garantire l’accessibilità a edifici, trasporti e altri servizi “non solo a livello istituzionale, ma anche nel mondo privato”. Stefano Maiandi, presidente di Fiaba Ets, ha definito “fondamentale costruire una città che non solo sia accessibile fisicamente, ma offra a tutti i cittadini le stesse opportunità”: nello spirito, osserviamo, anzitutto degli articoli 2 e 3 della Costituzione. Mentre Giusy Versace, atleta paralimpica e senatrice presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Disabilità, ha ricordato l’importanza del Peba, Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ideato dal Parlamento (e ora finanziato dal Pnrr) per individuare, in tutte le Pubbliche amministrazioni, i soggetti responsabili della graduale eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici e negli spazi urbani “di competenza”.

Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione sociale e servizi alla persona della Regione Lazio, ha ricordato che in tutta la rete ospedaliera e nelle aziende pubbliche regionali si stanno installando dispositivi che mettono in contatto gli operatori delle reception con interpreti specializzati del linguaggio dei segni, per consentire agli utenti disabili di raggiungere subito il reparto o il servizio desiderati. “Mentre il Progetto Utopia prevede la creazione, in tutti gli ospedali del Lazio, di appositi punti d’accesso per i disabili gravi e gravissimi: i quali, ha ricordato l’Oms, quando nascono, hanno purtroppo un’aspettativa di vita di vent’anni al massimo”. Ricordando anche le recenti leggi regionali sul Garante regionale per i disabili e sulla figura del caregiver (finanziata, quest’ultima, con circa 15 milioni di euro), Maselli ha precisato poi che, su questi e altri temi, la Regione organizzerà il 18 e 19 ottobre, alla Fondazione Piccolomini di Roma, due giornate con specifici seminari d’approfondimento.

Giovanni Mottura, presidente di Atac Spa, ha preannunciato 150 milioni di investimenti per i trasporti a Roma, destinati, in buona parte, anche a permettere l’installazione graduale, su tutti gli autobus, delle pedane automatiche per l’accesso dei disabili; mentre ha garantito l’estensione, a tutti i mezzi di trasporto gestiti dal Comune, della possibilità, per gli utenti, di accedere usando anche carte di credito o bancomat. “Abbiamo investito a bilancio – ha aggiunto Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina – 6 milioni di euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche, anzitutto negli ascensori delle stazioni metro; per passare poi alla sistemazione degli scivoli nelle scuole e degli ascensori negli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.

Danilo Bartolucci, dirigente e portavoce nazionale dell’associazione Abbatti le barriere, esprime soddisfazione per le precisazioni fatte dal presidente di Atac Spa; “ma voglio ricordare che in molte stazioni metro di Roma gli elevatori per i disabili sono fermi – motivo ufficiale – per mancanza di personale; e la stessa cosa capita, a volte, anche per ascensori e scale mobili. Mentre le pedane per far salire i disabili sui bus, sino ad ora dovevano essere azionate a mano dal guidatore, che doveva scendere dal mezzo; e sui vecchi tram Stefer, che in parte ancora funzionano, gli elevatori non ci sono proprio. A proposito sempre dei servizi presenti in stazioni di metro e ferrovie, voglio ringraziare qui il senatore Marco Scurria, segretario della Commissione parlamentare per le Politiche dell’Ue, per essersi attivato presso le Ferrovie dello Stato: riuscendo a far riaprire i bagni pubblici della Stazione Tuscolana dove sicuramente transiteranno, da e per Fiumicino, tantissimi pellegrini e visitatori per il prossimo Giubileo”.

Aggiornato il 08 ottobre 2024 alle ore 11:29