Oggi, venerdì 4 ottobre, San Francesco. Anche il Papa ha scelto quale nome Francesco, e forse più di un credente avrà pensato all’umiltà che il nome evoca e all’amore per tutte le creature.

Eppure, qualche giorno fa il Sommo Pontefice ha dichiarato che “dobbiamo bastonare un po’ l’Italia, si privilegia avere cani o gatti e non bambini”. Alcune riflessioni a riguardo sono doverose, urgenti e irrinunciabili.

Come può il capo di un altro Stato invocare parole così violente come “bastonare” e rivolgerle ad un popolo amico, fedele e che ospita il suo Stato nel proprio? 

Neanche Gesù bastonò mai alcuno, anche quando se la prese con i mercanti nel Tempio; distrusse i banchi, ordinò di uscire dal Tempio e fece cadere a terra le monete ‒ narrano le sacre scritture ‒ ma non bastonò i peccatori; anzi dinanzi alla Maddalena, ritenuta peccatrice, ammonì quelli che si ritenevano senza peccato. Possibile che per il Papa noi italiani, e solo noi in tutto il pianeta meritiamo la collera e la punizione come i mercanti al Tempio?

Prendersi cura dei propri cani e sostituirli ai figli è una equivalenza complessa; si crea una correlazione linguistica tra due realtà, correlazione che però non viene dimostrata, anche se usata per associare solo verbalmente fenomeni diversi tra loro. È una tecnica manipolativa utilizzata spesso a fini propagandistici. Non è supportata da dati o da studi che dimostrino quanto asserito, in questo caso l’effetto sostitutivo di scelta dei cani in luogo dei figli. Ci si chiede inoltre perché se la sia presa solo con i cani, quando in Italia ci sono 29 milioni di pesci, 12 milioni di uccelli, 10 milioni di gatti e, fuori dal podio, solo 8 milioni di cani? 

Perché il Papa non auspica le bastonate per quei regimi e popoli che discriminano le minoranze religiose cattoliche, costrette in alcuni Paesi a professare il proprio credo con il timore della repressione pubblica?

Perché non invoca le bastonate per corrotti, mafiosi, violentatori, spacciatori, ladri, assassini e così per tutte quelle categorie di criminali che purtroppo pullulano sul pianeta?

Possibile che il Papa debba esprimersi in questi termini nei riguardi di una nazione e di un popolo che lo rispetta e lo ospita nel suo territorio e soprattutto ha silenziosamente accettato che tutti i beni immobili della Chiesa presenti sul territorio nazionale non paghino l’Imu, una tassa patrimoniale pesantissima che forse incide anche nelle scelte individuali degli italiani, unici in Europa ad avere i salari che hanno perso potere di acquisto a differenza di tutti gli altri Stati dove sono cresciuti? Che sia proprio la fatica economica grazie ad un sistema fiscale vessatorio coniugato a bassi redditi a determinare l’impossibilità di progettare famiglie numerose, dato che sempre più spesso ci si deve occupare dei più anziani e dei più giovani al contempo, rendendo tutto faticoso e insostenibile finanziariamente?

Possibile che una piaga sociale ed economica come la denatalità sia liquidata con un pensiero così rozzo dal capo spirituale di una religione importante come quella cattolica e ritenuta risolvibile a bastonate?

Santità, forse non l’hanno informata, gli italiani sono già bastonati da un potere pubblico invadente, da un sistema fiscale e tributario rapace e tra i più alti al mondo, da un debito pubblico che sembra inarginabile, da una giustizia lenta e di dubbia efficacia, un accesso ai servizi apparentemente per tutti, di fatto per pochi. 

Non ci stiamo a prendere anche le sue di bastonate. Quanto meno fino a quando il sistema fiscale immobiliare in questo Paese avvantaggia il Vaticano; non fino quando si leggeranno notizie di vessazioni e soprusi provenienti da curie di ogni parte del pianeta. Pensi a bastonare chi fa del male al suo gregge. Fino ad allora accudiremo i nostri cari, cani inclusi, nel solco e nella parola del Povero d’Assisi. E continueremo a scegliere di fare figli se vorremo e potremo. Senza sentirci in colpa, né tanto meno rischiando le sue bastonate. 

Oggi 4 ottobre una camminata per gli animali, partita da Assisi a settembre, arriverà in Vaticano. Tutte creature di Dio, umani con cani al guinzaglio, che saranno al Suo cospetto. A Lei la scelta di trattarli come figli, come sorelle e fratelli, o di riceverli a bastonate

Aggiornato il 04 ottobre 2024 alle ore 16:49