Carcere: ennesimo suicidio

Ieri un cinquantenne italiano, arrestato il 25 agosto scorso per maltrattamenti in famiglia, ha deciso di farla finita: è stato trovato impiccato nella sua cella del carcere romano di Regina Coeli.

Si tratta del terzo suicidio nella casa circondariale capitolina, il 72esimo dall’inizio dell’anno.

Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UIlpa Polizia Penitenziaria, sottolinea: “A queste morti, vanno aggiunti i 7 appartenenti alla Polizia penitenziaria che si sono tolti la vita nel 2024. Una strage senza fine e senza precedenti che certifica, ancora una volta, il fallimento più totale del sistema carcerario”.

Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, e la Garante delle persone private della libertà personale di Roma Capitale, Valentina Calderone, hanno dichiarato: “Ancora un suicidio in carcere, il terzo a Regina Coeli dall’inizio dell’anno, ancora in VII sezione: un uomo di cinquant’anni, per la prima volta in carcere. In attesa che il Governo finalmente faccia qualcosa contro il sovraffollamento, che è certamente concausa di questa terribile sequenza di suicidi, torniamo a chiedere la chiusura della VII sezione e la riorganizzazione a Regina Coeli di una sezione di accoglienza degna di questo nome, cui dare spazi e personale qualificato per la prevenzione del rischio suicidario”.

Nel carcere romano, infatti, ci sono 1168 detenuti a fronte di 626 posti regolamentari effettivamente disponibili.

La Presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli in una nota ha sottolineato: “L’ultimo suicidio nel carcere di Regina Coeli e i dati allarmanti del Garante nazionale, che riportano un aumento del 19 per cento dei suicidi tra i detenuti dall’inizio dell’anno rispetto al 2023, e un indice di sovraffollamento del 131,77 per cento, ci impongono una riflessione seria e profonda sulle condizioni delle carceri, sia a livello nazionale che a Roma. È necessario mettere in campo tutte le misure possibili, con un intervento reale da parte del Governo. La situazione è inaccettabile, e non possiamo permetterci di restare indifferenti. In costante dialogo con la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone, monitoriamo le condizioni delle carceri romane per individuare criticità ed eventuali azioni da intraprendere”. E aggiunge: “In questo contesto, su proposta della consigliera Michetelli e già condivisa nella Capigruppo, stiamo lavorando all’organizzazione di una seduta straordinaria dell’Assemblea capitolina nel carcere di Rebibbia. Portare l’istituzione direttamente all’interno del carcere significa avvicinarsi alle persone che, pur private della libertà, non devono essere private della dignità e dei loro diritti fondamentali. Il nostro obiettivo è promuovere percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale, dimostrando che il carcere non deve essere un luogo di abbandono, ma di speranza e recupero”.

Aggiornato il 18 settembre 2024 alle ore 12:14