Medicina a Km 0

Medicina a Km 0 ospita questo mercoledì l’avvocato Gianni Dell’Aiuto, civilista ed esperto di problemi della Rete, protezione dei dati e privacy

Se pensiamo che i più esposti siano i ragazzi e gli anziani ci sbagliamo, anzi secondo Dell’Aiuto facciamo un grosso errore, perché ciascuno di noi corre rischi e non può proteggersi andando sul web. Ormai tutti usiamo Internet con regolarità, abbiamo sostituito Google al medico, al supermercato, ai negozi, probabilmente a qualche amico o parente, poiché non ci confrontiamo più fra noi andando alla ricerca del sapere attraverso la Rete. “L’Homo Googlis ‒ come lo definisce l’avvocato nei suoi numerosi scritti ‒ sparge la peste della sua ignoranza mascherata con l’arroganza di chi pretende di disporre della verità”. 

Quando questo tocca le persone fragili e gli anziani la situazione si aggrava, perché si tratta di soggetti particolarmente esposti alle truffe e ai virus informatici. Da questa “selva oscura”, oltre alla possibilità di farsi prescrivere i medicinali o di fare la spesa, arriva tanta pubblicità ‒ video di qualsiasi entità, dal porno alle lezioni di zumba, all’acquisto di ogni tipo di prodotto che spesso è inesistente ‒ o, peggio, si viene individuati attraverso i social e poi contattati da persone che hanno rubato l’identità a personaggi televisivi, per instaurare un rapporto d’amicizia in cui il malcapitato cade, convinto di essere attenzionato da una star internazionale e poi arriva puntualmente la richiesta di denaro, sottoforma di adesione ad un fan club o altre idee fantasiose. 

Ma c’è di più, la certezza della diffusione dei nostri dati sensibili ogni volta che viene scaricata un’app, un giochino, come il solitario di carte dallo smartphone, tante volte dovuto all’isolamento sociale, alla solitudine. Ogni volta che facciamo un click riveliamo identità, dati personaligeolocalizzazione che ‒ afferma Dell’Aiuto ‒ è un modo di pagare. Nulla è gratis.

Quando nel mondo digitale prestiamo il nostro consenso durante un acquisto, per prenotare prestazioni mediche, fare acquisti da casa, svolgere operazioni bancarie e burocratiche, a cos’altro stiamo dicendo di sì, cos’altro stiamo autorizzando e a chi? Ecco, se già ci ponessimo solo queste domande, potremmo continuare a procedere, perché svolgere comodamente da casa alcune attività è fantastico ma ci vuole anche consapevolezza

Aggiornato il 11 settembre 2024 alle ore 17:04