Cambiare approccio per salvare la scuola italiana

La scuola italiana, pur rappresentando un pilastro fondamentale del sistema educativo e culturale del Paese, affronta numerose criticità che ne compromettono l’efficacia e la qualità.

Queste problematiche, sebbene siano state oggetto di dibattito negli ultimi anni, continuano a persistere, rendendo necessario un intervento riformatore che possa garantire una formazione adeguata e al passo con le esigenze del mondo contemporaneo. Uno dei problemi principali riguarda le infrastrutture scolastiche. Molti edifici sono obsoleti, e necessitano di riparazioni e modernizzazioni. La mancanza di spazi adeguati (anche per le attività sportive), laboratori attrezzati e tecnologie moderne limita le opportunità di apprendimento e di sviluppo delle competenze degli studenti. Inoltre, tale situazione spesso crea un ambiente scolastico poco stimolante e a rischio per la sicurezza. La qualità del corpo docente è un altro aspetto critico della scuola italiana. Nonostante l’importanza del ruolo degli insegnanti nella formazione delle nuove generazioni, i percorsi di formazione iniziale e di aggiornamento professionale sono spesso insufficienti. 

La selezione degli insegnanti può risultare inadeguata, e molti docenti non ricevono il supporto necessario per affrontare le sfide didattiche e disciplinari che si presentano. Inoltre, la scarsa retribuzione e la precarietà contrattuale contribuiscono a una mancanza di motivazione e di attrattività della professione. Il sistema scolastico italiano, inoltre, è caratterizzato da notevoli disparità regionali e socioeconomiche. Le scuole situate in aree svantaggiate spesso ricevono meno risorse e supporto, il che si traduce in una qualità dell’istruzione inferiore. Gli studenti provenienti da famiglie a basso reddito incontrano spesso maggiori difficoltà nell’accesso a opportunità educative e formative, venendo penalizzati rispetto ai loro coetanei più privilegiati. Questi divari si riflettono nei tassi di abbandono scolastico e nel successo accademico. La struttura dei programmi di studio nelle scuole italiane, poi, è un altro argomento di discussione ricorrente. Le materie scolastiche, spesso rigide, non riescono a tenere il passo con le esigenze del mercato del lavoro e delle competenze richieste nella società moderna. L’educazione al pensiero critico, alla creatività e alle competenze trasversali è spesso trascurata, contribuendo a formare studenti poco preparati ad affrontare le sfide del XXI secolo. Inoltre, sebbene siano stati fatti progressi nel garantire l’inclusione degli studenti con disabilità, molte scuole italiane non dispongono di risorse adeguate, come personale specializzato e strumenti didattici appropriati. Questo porta a una sorta di “inclusione apparente” che non sempre riesce a garantire un reale supporto agli studenti con bisogni educativi speciali. La distanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro è un’altra criticità da affrontare. Spesso gli studenti non hanno modo di acquisire esperienze concrete e competenze pratiche durante il percorso scolastico. Gli istituti dovrebbero promuovere maggiormente tirocini e collaborazioni con il settore privato, per preparare gli studenti non solo a superare gli esami, ma ad inserirsi attivamente nel mondo del lavoro.

In conclusione, le criticità del sistema scolastico italiano richiedono un’attenzione urgente da parte delle istituzioni e della società. È fondamentale adottare un approccio riformista e multidimensionale per affrontare queste problematiche, coinvolgendo insegnanti, studenti, famiglie e operatori del settore. Solo attraverso interventi mirati e cooperazione possiamo sperare di garantire una scuola di qualità, in grado di formare cittadini consapevoli e competenti, pronti a contribuire attivamente al futuro del Paese.

(*) Presidente Ripensiamo Roma

Aggiornato il 10 settembre 2024 alle ore 12:15