Sono già trascorsi otto anni dal terremoto che ha distrutto gran parte dell’Italia centrale, coinvolgendo regioni quali Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo. Erano le 3,36 del 24 agosto del (lontano) 2016, e dopo tutto questo tempo c’è davvero ancora tanto da fare per ridare “un senso” alle zone colpite dalle terribili scosse di quel sisma. Se otto anni vi sembrano pochi, è giusto sapere che i più recenti conteggi fanno sapere che sono circa 15mila le case ancora inagibili. Infatti, la ricostruzione sembra riaccelerare nei cantieri pubblici (partito il 95 per cento), mentre sono in ritardo le opere per gli edifici privati. Altro dato da evidenziare, è che per il 30 per cento delle abitazioni il proprietario è deceduto o ha scelto di andare a vivere altrove.
Il commissario per la ricostruzione ed ex sindaco di Ascoli Piceno, Guido Castelli, lascia trasparire però un certo ottimismo: “Lo Stato ci ha già messo 1,8 miliardi. Sostegno sulle imposte e meno burocrazia”, ha dichiarato l’ex primo cittadino. È questa la ricetta di Castelli per far ripartire il centro Italia. Nell’analisi di Castelli non poteva però mancare la nota negativa: “Non c’è mai stato un problema di risorse, è mancata piuttosto la capacità di spenderle”, ha aggiunto il commissario. Bisogna fare presto, l’unico modo per non far tramontare la voglia di rinascita che serpeggia tra quelle sfortunatissime popolazioni.
Aggiornato il 27 agosto 2024 alle ore 16:12