Un altro detenuto si è tolto la vita in carcere: un 55enne albanese. L’episodio è avvenuto a Biella. Si tratta del 64esimo detenuto suicida dall’inizio dell’anno “cui bisogna aggiungere i 7 appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria che si sono tolti la vita”. Questo l’intervento del segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, che parla di “un numero di morti assurdo, mai visto in precedenza”.
Il segretario generale della sigla Spp (Sindacato polizia penitenziaria) Aldo Di Giacomo avverte; “I suicidi dei detenuti non avvengono solo in carcere, ma anche in Tribunale come un 48enne di Montecorvino Rovella che si è impiccato con i lacci delle scarpe in una delle camere di sicurezza del Palazzo di giustizia di Salerno. Al cosiddetto conteggio ufficiale bisogna considerare, a oggi, i 21 decessi le cui cause sono ancora in corso di accertamento, per molti dei quali noi sosteniamo siano suicidi per inalazione di gas”. Per il sindacalista “c’è poco da sminuire e nascondere: con questo trend, a sette mesi dall’inizio dell’anno, supereremo il tristissimo primato negativo degli 84 suicidi (più 87 per “altre cause”) del 2022. In aggiunta non va sottovalutato quanto accade nei Cpr: dopo il suicidio accertato nel Cpr di Roma c’è da accertare il decesso del giovane africano avvenuto nel Cpr di Palazzo San Gervasio (Potenza)”. Per aggiungere: “Gli ultimi suicidi di detenuti inoltre aggravano due tendenze già manifestate nel 2022: si abbassa l’età dei detenuti suicidi (la media è over 40 con numerosi over 30) e il 40 per cento dei decessi sono extracomunitari a riprova che insieme ai tossicodipendenti e a quanti hanno problemi psichici e con essi i giovani stranieri sono i più fragili e vulnerabili. Purtroppo, continuiamo ad ascoltare solo impegni politici e dichiarazioni, con l’aggravante che non ci sono più nemmeno parole di circostanza e persino nei media non fanno più notizia”.
Aggiornato il 06 agosto 2024 alle ore 15:06