Saliva, mista a muco, espulsa dalla bocca. Dicasi sputo. Fin qui l’etimologia spicciola. Ecco, c’è una ragazza che con questi pochi elementi organici è diventata famosa. Proprio così. Si chiama Hailey Welch, ha 23 anni ed è del Tennessee, Stato americano cuore della musica country ora alla ribalta grazie a una delle sue figlie. La bella bionda è di Belfast, una cittadina che se arriva a mille abitanti è grasso che cola. Eppure, da qui parte una ribalta mediatica che forse un giorno sarà studiata in qualche università, al capitolo Gli anni 2000 e avere successo senza troppi meriti. La giovane in questione, meno di due mesi fa, diventa virale sui social. In che modo? Uno youtuber la intervista. Il sesso – come tema – prende il sopravvento. E la domanda hot suona così: cosa fa impazzire gli uomini a letto? Lei risponde senza troppi giri di parole devi dargli quel hawk tuah e sputarci sopra (spit on that thang). Il suono dell’espettorato è inconfondibile. Il messaggio anche. Tutto si tramuta in un video con caterve di visualizzazioni. Il mondo è questo: chi va per questi mari, questi pesci prende.
E lei sul pesce – in senso metaforico – ha lanciato una bella rete. Perché da quel giorno è iniziato un circo economico mica da ridere. Il profilo Instagram è intasato di follower, migliaia di cappellini venduti, adesivi appiccicati (con lo sputo?) sui veicoli, inviti a trasmissioni-podcast. Se con quel hawk tuah registrerà il marchio, con tanto di copyright, lo scopriremo solo vivendo.
L’unico dispiacere è sapere che gli anziani del mio paese – situato nella Maremma toscana – non abbiano potuto godere dei portentosi effetti dei social. Perché in quel piccolo centro, a due passi dal mare, ne volavano di sputi. Accompagnati non di rado da qualche bestemmia. Con una gittata da far invidia ai lanciatori del giavellotto impegnati alle Olimpiadi. A quel tempo, anche io pensavo che tali esibizioni virili facessero schifo. E forse, la mia, era solo invidia. La stessa che oggi mi fa dire: “Non ho capito niente della vita”. Perché la morale di questa storia è una: lo sputo offende, lo sputo premia.
Aggiornato il 26 luglio 2024 alle ore 13:54