Termina il 10 agosto l’equivoco in Rai di un presidente del gruppo che critica le decisioni del Consiglio di amministrazione. Marinella Soldi ha inviato una lettera di dimissioni al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, azionista di maggioranza del gruppo radiotelevisivo pubblico, comunicando la sua scelta per “ragioni personali e professionali”. Nei suoi tre anni ai piani alti del palazzo di viale Mazzini ha svolto un ruolo da “bastian contrario” fino allo sgarbo di non essere presente a Napoli alla presentazione dei nuovi palinsesti della stagione 2024-25. Ma anche in altre circostanze aveva voluto rimarcare il suo dissenso, soprattutto dopo l’uscita di scena del Governo Draghi che l’aveva nominata nel luglio 2021 assieme all’amministratore delegato Carlo Fuortes, all’epoca ex direttore dell’Opera di Roma e quindi poco in sintonia con una grande azienda di informazione, comunicazione e spettacolo.
La Soldi, nata a Figline Valdarno nel 1966, è stata politicamente considerata nell’orbita dell’ex premier Matteo Renzi, proveniente da Discovery. Qui ha ricoperto, dal 2009 al 2018, l’incarico di amministratore delegato del network per il Sud Europa e dove nel frattempo sono approdati, a suon di milioni di euro, Fabio Fazio e Amadeus. Per la Soldi da settembre un incarico di prestigio come consigliere non esecutivo del commercial board della Bbc, ma già dal settembre 2023 era entrata nel Cda della società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo del Regno Unito. Già da allora avrebbe dovuto dimettersi per conflitto d’interessi.
Carlo Fuortes è considerato uomo di sinistra per posizionamento ideologico e frequentazioni politiche, e nel biennio della sua gestione si è distinto nel voler tenere tutto sotto controllo. Allora il sindacato interno, Usigrai, in maggioranza composto da esponenti della sinistra non ha mai alzato la voce, se non con qualche documento di maniera.
Quando a Mario Draghi subentrò nel settembre 2023 l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni (vincitrice delle elezioni politiche), al posto di Fuortes – che dà le dimissioni non condividendo il nuovo orientamento – arrivò Roberto Sergio, un cattolico con esperienza aziendale di lungo corso, mentre direttore generale diventò Gianpaolo Rossi, considerato un esponente vicino alla destra di cui però nessuno mette in dubbio l’esperienza e le capacità nel mondo radiotelevisivo. Per Mariella Soldi il margine di manovra si restringe. Si mette a sgomitare in molte decisioni, prendendo le distanze dal Consiglio di amministrazione. Lo scontro si fa duro quando la manager toscana accusa la Rai di mancata copertura delle elezioni francesi, condividendo l’attacco al direttore di Rainews dell’arco della sinistra. L’amministratore delegato è stato costretto a difendersi dalle richieste di spiegazione del presidente pentastellato della Commissione parlamentare di vigilanza. Sergio quindi sforna dati che dimostrano l’impegno giornalistico delle varie strutture Rai ed ha replicato alla Soldi di aver emesso affermazioni “senza prima ricevere spiegazioni dirette, arrecando in questo modo un danno alla reputazione dell’azienda”.
Essendo scaduto, dopo 3 anni e mezzo, si sono riaperti i giochi per il rinnovo del nuovo Cda che dovrebbe portare Simona Agnes alla presidenza e Gianpaolo Rossi come direttore generale su indicazione del Ministero del Tesoro. D’altra parte sono già stati approvati il piano industriale, immobiliare e di sostenibilità, il contratto di servizio, i palinsesti e il bilancio che ha fatto registrare ricavi per quasi tre miliardi di euro, con il canone più basso dei big europei (tanto che solo 77,8 euro su 90 richiesti agli utenti sono incassi dalla Rai). La crescita dello streaming e la ripresa del mercato pubblicitario stanno trainando il settore dei media in Italia. E per il 2024 si stima una crescita del 2 per cento sui ricavi complessivi.
Aggiornato il 25 luglio 2024 alle ore 13:00