![Spacciano prodotti per italiani ma sono Made in Cina](/media/8300712/c4fbf6f71e585c63de8ac723807d6d82.jpg?crop=0.092145063714763845,0,0,0&cropmode=percentage&width=370&height=272&rnd=133656222390000000)
Fatti in Cina e spacciati come prodotti Made in Italy. Comprende 1.300 veicoli e 13mila ricambi il maxi-sequestro effettuato dalla Guardia di finanza di Torino. Parliamo di beni il valore supera i 14 milioni di euro di vendita al dettaglio. Prodotti, questi, importati nel nostro Paese e nel cui imballaggio non era specificata la provenienza.
Nell’indagine dei baschi verdi viene scovato un deposito in provincia di Pavia, il cui gestore è un imprenditore cinese. All’interno, appunto, motocicli e ricambi ormai pronti per essere venduti e commercializzati con tanto di bandiera italiana.
A insospettire le Fiamme gialle, in pratica, i mezzi che avevano simboli che hanno fatto storcere il naso. Il titolare dell’azienda, quindi, dovrà ora rispondere – come riportato su Rainews – dell’accusa di frode in commercio e vendita di prodotti industriali “con segni mendaci in violazione alla specifica normativa di settore a tutela del Made in Italy”.
Aggiornato il 16 luglio 2024 alle ore 16:50