Medicina a Km 0

Medicina a Km 0 questo mercoledì ospita il professor Andrea Antinori, direttore di Immunodeficienze Virali all’Inmi Lazzaro Spallanzani di Roma.

Da tanti anni il professore si occupa anche di Hiv, per questo lo abbiamo incontrato nuovamente e gli abbiamo chiesto com’è la situazione oggi dopo la pandemia, e quali sono le misure di prevenzione di maggior applicazione ed efficacia in questi ultimi anni.

Antinori ha parlato di tre misure importanti di prevenzione, ma quella a cui è più legato è la profilassi pre-esposizione prima dei rapporti sessuali: la Prep.

Nel video il professore ha spiegato in cosa consiste. Il rischio di contrarre il virus dell’Hiv per chi assume la Prep correttamente è prossimo allo zero. Non è chiaro se ciò vale anche per le altre malattie sessualmente trasmesse, ma su questo virus la profilassi funziona in modo eccellente. Ciò ha non solo un impatto sociale enorme, ma incide in maniera molto positiva anche sulla psiche dei pazienti. Tutto questo grazie anche alla collaborazione costante con le associazioni gay che facilitano la diffusione di informazioni corrette, attraverso la presenza di medici in loco, spiegando il funzionamento dell’uso di questi farmaci. 

L’uso del preservativo durante i rapporti sessuali è sempre in ogni caso consigliato, sia per gli etero che per gli omosessuali. Si calcola che l’utilizzo del profilattico abbia permesso di evitare fino a 117 milioni di nuove infezioni fra il 1990 e il 2020.

In farmacia sono disponibili test di autodiagnosi, da confermare nei centri specializzati in caso di positività. Si ricorda che il test della farmacia è ottenibile senza prescrizione. L’autotest rileva in modo abbastanza affidabile un’infezione da Hiv che è stata contratta almeno tre mesi prima e il test viene eseguito su un campione di sangue prelevato da un polpastrello. Dopo un contagio è possibile vivere per anni senza alcun sintomo e quindi senza accorgersi dell’infezione fino al manifestarsi di una malattia. L’unico modo per scoprire l’infezione è sottoporsi al test, se si ha un dubbio riguardo al partner. Ci si può infettare anche con un solo rapporto sessuale. Milioni di persone nel mondo non sanno di avere contratto il virus. 

Il professor Antinori avverte che, se si ha il sospetto, dopo un rapporto sessuale che il partner probabilmente aveva il virus o che confessa in seguito, bisogna andare entro 48 ore in un centro specializzato o al Pronto soccorso per ricevere l’opportuna profilassi post-esposizione (Pep), la somministrazione di una combinazione di farmaci anti-retrovirali per un periodo di 4 settimane, sotto stretta osservazione medica. La profilassi è efficace se iniziata entro le 48 ore successive al rapporto. 

Aggiornato il 12 giugno 2024 alle ore 11:35